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Il Garante dei detenuti Giuseppe Caforio esprime «Solidarietà e vicinanza alla Polizia penitenziaria»

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Giuseppe Caforio

In relazione allo stato di agitazione di oggi al carcere di Spoleto

Il Garante dell’Umbria per le persone sottoposte a misure restrittive, prof. Avv. Giuseppe Caforio, in relazione allo stato di agitazione, che parte oggi 25 marzo 2024, della polizia penitenziaria del carcere di Spoleto, esprime la propria solidarietà e vicinanza, “ritenendo i motivi della protesta non solo legittimi ma la cui risoluzione è essenziale per un ripristino di condizioni accettabili dell’organizzazione carceraria non solo di Spoleto ma di tutte le carceri umbre”.

“La comunità carceraria – afferma l’avvocato Caforio – composta dalla stessa polizia, dai detenuti, dal personale amministrativo e dal personale medico assistenziale e ricreativo, si basa su un complesso equilibrio che laddove venga meno per gravi carenze di organico, determina effetti nefasti, come di fatto sta avvenendo con situazioni di tensione, logorio e talora purtroppo anche inaudita violenza, anche con atti di autolesionismo.
Solo a Spoleto su un organico previsto di 292 poliziotti, in servizio effettivo, ci sono 193 effettivi quindi circa 100 poliziotti in meno e di questi 24 sono oramai prossimi alla pensione.
Situazione questa che si ripete nelle altre carceri umbre, praticamente grave e’ la situazione di Terni, dove le carenze di personale hanno una media di oltre il 30% rispetto alle piante organiche.
Le recenti assunzioni tra quelle già effettuate e quelle programmate non soddisfano le esigenze delle carceri e sono tali da non riuscire a supportare nemmeno il turn-over dei pensionati che in questo periodo è particolarmente accentuato. Su questo fronte servono interventi urgenti e un primo segnale positivo potrebbe giungere dal Governo che in queste ore dovrebbe varare la nascita del Dipartimento per la organizzazione delle carceri con sede a Perugia che abbraccerebbe le regioni dell’Umbria, dell’Abruzzo e del Molise, distaccando finalmente la nostra regione dalla Toscana.
Come è noto buona parte dei problemi delle carceri umbre nascono anche dal trasferimento in Umbria di detenuti con personalità complicate che arrivano dalla Toscana e vengono dislocati nelle carceri dove purtroppo ci sono già situazioni complicate, alimentando quindi tensioni e talora vere e proprie rivolte.
La polizia penitenziaria svolge un ruolo essenziale nella gestione dei delicati equilibri carcerari ed è necessario che possa essere messa nelle migliori condizioni per operare.
In più occasioni i poliziotti hanno dimostrato altissima professionalità e sensibilità nella gestione di detenuti che spesso anche per ragioni sanitarie, soprattutto legate ha problematiche psicologiche e talora psichiatriche, si sono spesso sostituiti al personale medico, mostrando doti umane speciali”.
“L’auspicio – conclude Giuseppe Caforio – è che si possa rapidamente implementare in maniera significativa con nuove assunzioni il personale della polizia penitenziaria in tutta la Regione anche grazie all’auspicato nuovo dipartimento per l’organizzazione Penitenziaria con sede a Perugia”.