Il capo Ufficio Oceanografico a bordo della celebre nave con il compito di supporto nelle tratte meridionali ad alte latitudini
Un pievese sulla Nave Vespucci che ha doppiato Capo Horn in Sud America lo scorso 5 aprile.
Il capo Ufficio Oceanografico dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana, a bordo con il compito di supportare la navigazione nelle tratte meridionali ad alte latitudini, attraverso Capo Horn e la Patagonia Cilena, è infatti il pievese Samuele Stefanucci.
Lo storico veliero ha cominciato il giro intorno al mondo lo scorso 1° luglio e sarà in navigazione fino a febbraio 2025, toccando i cinque continenti della Terra per promuovere l’eccellenza del Made in Italy.
Nel mondo della marineria Capo Horn è un luogo simbolo, quasi la fine del mondo. Si tratta di una zona di mare quasi sempre soggetta a tempeste e condizioni estremamente critiche. Navigare in questo crocevia, tra Atlantico, Pacifico e Antartide, è stata senza dubbio un’impresa nautica importante. Considerando anche che è stata la prima volta in cui l’Amerigo Vespucci, nella sua storia ultranovantennale, lo ha circumnavigato.
Samuele Stefanucci è entrato in Accademia Navale nel 2007 dove ha terminato la formazione e gli studi nel 2012. Ha prestato servizio poi su varie navi della Marina e dal 2015 è diventato Ufficiale Idrografo. Ha lavorato su Navi idrografiche fino al 2020, quando poi è stato Comandante di Nave Vieste, un cacciamine della Marina.
Da febbraio 2022 lavora in Istituto Idrografico della Marina come capo Ufficio Oceanografico e si occupa principalmente di Oceanografia e Geofisica Marina. L’Istituto Idrografico è un ente cartografico dello Stato e di supporto alle Forze Armate in materia Idrografica e Oceanografica.
“Città della Pieve – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale – desidera esprimere a Samuele le più sincere congratulazioni per i prestigiosi obiettivi raggiunti. Il suo percorso professionale, la capacità dimostrata di mettersi in gioco ci riempie di gioia e orgoglio, anche alla luce della costante vicinanza che ha sempre mantenuto con la nostra città, dove torna per ricaricare le batterie, fisiche e mentali, e per rivedere la famiglia e gli amici. Tanti auguri di buon lavoro, nella certezza che saprai esprimere al meglio le tue eccezionali capacità professionali e doti umane, al servizio del nostro Paese”.