All’Autodromo di Magione giornata con le scuole dedicata alla sicurezza stradale
In concomitanza con la Giornata mondiale del motorismo storico, giovedì 16 novembre all’autodromo ‘Mario Umberto Borzacchini’ di Magione, l’Automobile club Perugia ha dato vita a un grande e partecipato evento dedicato alla sicurezza stradale, durante il quale sono stati resi noti e analizzati i dati sull’incidentalità nelle strade dell’Umbria nel 2022, con particolare focus sulla provincia di Perugia. Oltre a ciò, l’Automobile club perugino ha ospitato gli studenti delle classi terze, quarte e quinte dell’Istituto omnicomprensivo ‘Mazzini’ di Magione, organizzando con loro, insieme al Cness (Centro nazionale di educazione e sicurezza stradale) iniziative sul tema della sicurezza stradale, con attività di guida sicura per i maggiorenni già patentati e simulazioni di guida in realtà virtuale con tutti gli altri. Concluse le iniziative con i ragazzi, l’incontro pubblico si è svolto nella sala briefing dell’autodromo dove il presidente di Automobile club Perugia, Ruggero Campi, ha accolto le autorità e aperto i lavori coordinando i numerosi interventi. Alla giornata sono intervenuti, tra gli altri, Armando Gradone, prefetto di Perugia, Luca Battistella, comandante della compagnia carabinieri di Città della Pieve, Alessandro Scarchini, comandante della stazione carabinieri di Magione, Giuliano Bellucci, commissario della polizia stradale di Perugia, Maria Chiara Campoli, capitano della guardia di finanza di Perugia, Francesco Biancalana dei vigili del fuoco di Perugia, Aurelio Forcignanò, vicepresidente del Coni Umbria, Lamberto Nicola Nibbi, responsabile della struttura territoriale di Anas, Giacomo Chiodini, Silvia Burzigotti e Mario Rubechini, rispettivamente sindaco, assessore comunale e comandante della polizia locale di Magione, David Fantauzzi, consigliere provinciale di Perugia, Luca Merli, assessore comunale di Perugia, Francesca Pasquino, presidente dell’Autodromo dell’Umbria. Erano presenti anche Andrea Guerrieri e Nicola D’Avenia, rispettivamente assessore comunale e comandante della polizia locale di San Giustino, Comune particolarmente attivo nel campo dell’educazione stradale, che prossimamente verrà premiato dall’Aci proprio per questo suo impegno.
“Per quanto riguarda i dati, la situazione non ci può mai accontentare – ha commentato Campi –. Finché ci saranno feriti e morti sulle strade non saremo mai completamente soddisfatti del lavoro svolto e proprio per questo, oggi, non ci siamo limitati a presentare dei numeri, ma abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi delle scuole, cioè i futuri automobilisti. Abbiamo cercato di confrontarci con loro, parlando il loro linguaggio e approcciandoci al loro modo di vedere il mondo, utilizzando quindi anche le nuove tecnologie, facendoli salire su auto appositamente adattate e mostrandogli auto sportive di nuova e vecchia generazione. In quest’ottica l’Autodromo dell’Umbria svolge un ruolo fondamentale. Oltre al motorsport, qui organizziamo tutto l’anno e continueremo a organizzare iniziative per sensibilizzare gli utenti della strada a guidare in piena sicurezza”.
Il report, illustrato dalla direttrice dell’Automobile club Perugia, Maria Elena Milletti, si apre con i dati regionali: in Umbria gli incidenti stradali nell’anno 2022 sono stati 2.252 (1.627 in provincia di Perugia e 625 in quella di Terni), un 12,5 per cento in più rispetto ai 2.001 incidenti del 2021. Anche per quanto riguarda i feriti si rileva un aumento: nel 2022 si sono registrati 3.076 casi (2.241 in provincia di Perugia e 835 a Terni) a fronte dei 2.679 feriti del 2021 (+14,8%). Al contrario, un dato positivo per quanto attiene ai decessi, passati da 53 nel 2021 a 49 nel 2022 con un calo dell’8 per cento.
Per quanto riguarda la situazione della provincia di Perugia, l’87 per cento dei decessi coinvolge gli uomini: su 38 deceduti a causa di incidenti stradali, 33 sono uomini e 5 donne. La fascia di età maggiormente colpita è rappresentata dai soggetti di età superiore a 65 anni (il 39%). Le vittime sono per lo più i conducenti dei veicoli (68%), mentre i passeggeri che trovano la morte in incidenti stradali rappresentano il 16 per cento del totale. I pedoni, l’utenza debole della strada, costituisce l’altro 16 per cento, con una maggiore incidenza sugli anziani: in 5 casi su un totale di 6, le vittime avevano più di 65 anni di età. Gli incidenti avvengono principalmente su strade urbane: su un totale di 1.627 incidenti, il 62 per cento è avvenuto in città. I veicoli maggiormente coinvolti negli incidenti sono le autovetture: su un totale di 2.931 veicoli coinvolti 2.262 è costituito da autovetture (77%), seguite dai motocicli (203, pari al 6,9% del totale) e dai veicoli commerciali (187, pari al 6,4% del totale). I ciclomotori coinvolti in incidenti stradali sono stati 122 (4,1%) e da ultimo le biciclette (91, pari al 3,1%). Principali cause di incidenti sono da attribuire alla velocità troppo elevata, al mancato rispetto dei segnali stradali e, soprattutto, alla guida distratta. L’analisi della concentrazione degli incidenti nel corso dell’anno 2022 porta a rilevare che i mesi in cui si sono registrati maggiori incidenti sono i mesi primaverili ed estivi: da maggio a settembre si sono infatti verificati 757 incidenti su 1.627, pari al 46,5 per cento del totale. La fascia oraria in cui ha luogo il maggior numero di incidenti va dalle 14 alle 17 del pomeriggio. “Nonostante i grandi sforzi messi in campo nell’ambito della sicurezza stradale, sotto tutti i punti di vista, i numeri dell’incidentalità e della mortalità sulle strade restano sempre troppo alti – ha affermato il prefetto Gradone –. Certo è che le azioni di educazione stradale hanno bisogno di tempi molto lunghi per riuscire a vederne i risultati e lo stesso si può dire degli intervenuti sulle infrastrutture, che richiedono tempi lunghi e grandi risorse. C’è, inoltre, il problema di un parco macchine in parte vecchio e con requisiti minimi di sicurezza. Anche dal punto di vista dei controlli su strada da parte delle forze di polizia, si può fare un lavoro migliore, in base ovviamente alle risorse a disposizione, monitorando con maggiore precisione i fattori di rischio e le aree geografiche maggiormente soggette a incidenti”.