“C’è sempre stato un atteggiamento di chiusura ad ogni tipo di azione che esprimesse dissenso nei confronti delle politiche della Giunta Regionale”.
iceviamo e pubblichiamo il documento pervenuto in redazione dai responsabili del Gruppo consiliare in Comune, Paolo Piccioni e Giancarlo Cintioli, in merito alla posizione assunta dal sindaco sulla chiusura dell’ospedale di Spoleto.
“Questa consiliatura che vede Andrea Sisti sindaco, eletto anche con il nostro contributo, nasce a seguito della sfiducia ad un Sindaco da parte della sua maggioranza di destra che aveva osato battersi contro la scelta della Regione di chiudere l’ospedale di Spoleto
Fin dall’inizio abbiamo detto che nella difesa dell’ospedale, nella difesa della sanità pubblica e degli interessi della nostra città il sindaco ci avrebbe visto al suo fianco, come eravamo convinti che avrebbe trovato al suo fianco l’intera città. Le scelte scellerate della Destra che governa la regione in tema di sanità sono sotto gli occhi di tutti.
Abbiamo detto più volte di essere in disaccordo con tali scelte e abbiamo prodotto atti, abbiamo partecipato a manifestazioni e abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per cercare di contrastare tali scelte.
Abbiamo cercato di affrontare il tema della sanità pubblica in più occasioni ma purtroppo
l’atteggiamento della maggioranza e del sindaco è stato sempre di chiusura.
Abbiamo presentato una mozione poco dopo l’insediamento del Consiglio Comunale ma non è stato possibile discuterla in quanto troppo “dura” con la Giunta Regionale e troppo “politica”; il sindaco e la maggioranza hanno preferito riscriverne una “condivisa” da tutti per cercare di non urtare la suscettibilità di nessuno.
Abbiamo chiesto un Consiglio Comunale aperto sul tema ma nessuno della maggioranza ha appoggiato la nostra richiesta, fino ad arrivare dopo sei mesi a farne uno con le modalità che tutti sappiamo. In quel consiglio inoltre il Sindaco ha espresso pubblicamente la sua soddisfazione all’80% sul progetto di terzo polo ospedaliero.Avevamo chiesto di discutere una nostra mozione, poi fatta propria dalla quarta Commissione prima del Consiglio Comunale del 12 Gennaio e non è stato possibile.
Abbiamo chiesto di discutere di sanità e del nostro ospedale ma ogni volta la maggioranza ha compattamente rigettato la nostra richiesta. C’è sempre stato un atteggiamento di chiusura ad ogni tipo di azione che esprimesse dissenso nei confronti delle politiche della Giunta Regionale.
Un atteggiamento di chiusura dettato da inspiegabili risentimenti personali nei nostri confronti che nulla ha a che vedere con la politica. Eppure lo stato dei servizi nel San Matteo era ben chiaro.
Era chiaro a tutti il disagio di una collettività privata all’improvviso di un ospedale funzionante e frustrata dalle false promesse della Presidente della Giunta Regionale.
Era chiaro a tutti, e più volte ribadito, come la mancanza anche di un cardiologo h24 in un DEA ( contrariamente a quanto previsto dalla legge) era un pericolo.
Ci voleva il morto per capirlo?
Non serve ora in richiamo, tardivo, all’unità della città soprattutto se non accompagnato da una presa di coscienza degli errori commessi per arroganza e presunzione di autosufficienza.
È vero che la sanità è materia di competenza esclusiva delle regioni ma è altrettanto vero che il Sindaco è il responsabile della salute pubblica nel suo comune.
Cosa ha fatto fin oggi il Sindaco per tutelare la nostra comunità? Quali azioni sono state intraprese per difendere un ospedale che prima della pandemia aveva tutti i servizi?
Troviamo di cattivo gusto lo sciacallaggio di fronte ad una tragedia purtroppo annunciata e
soprattutto ipocrita l’atteggiamento di chi a parole dice una cosa e nella sostanza ne fa un’altra.
Come più volte ribadito se la maggioranza ed il Sindaco hanno l’intenzione di lavorare seriamente in difesa degli interessi della città ci troveranno pronti a dare il nostro contributo, in caso contrario farebbero bene a dimettersi perché Spoleto non merita di essere guidata da ignavi né di essere presa ulteriormente in giro”.