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Lotta al gioco d’azzardo illegale, sequestrate tre postazioni abusive e de denunciato il titolare

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L’imprenditore raccoglieva le scommesse per conto di una società austriaca a sua volta mai abilitata ad operare nel territorio italiano

Denuncia di un gestore di due agenzie di scommesse non autorizzate e sequestro di apparecchiature elettroniche utilizzate per la raccolta abusiva dei pronostici.

Sono i risultati di controlli mirati in tema di giochi e scommesse effettuati nei giorni scorsi dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Perugia, in collaborazione con personale dell’Amministrazione dei Monopoli di Stato. L’imprenditore aveva allestito due autonomi punti di raccolta, entrambi non autorizzati: una vera e propria sala di scommesse, con tanto d’insegna, sita nel capoluogo, ed un più discreto punto raccolta all’interno di un piccolo bar della provincia nel quale venivano pubblicizzate ed accettate le puntate su eventi sportivi.

A fattor comune, presso entrambe le sedi, l’imprenditore raccoglieva le scommesse per conto di una società austriaca a sua volta mai abilitata ad operare nel territorio italiano. Al momento dell’intervento, i Finanzieri hanno riscontrato anche la presenza, nelle immediate adiacenze del locale, di un giocatore con la ricevuta della giocata appena effettuata.

Il titolare è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per esercizio abusivo dell’attività di scommesse e per i reati previsti dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, essendo sprovvisto della prescritta licenza nonché delle autorizzazioni e concessioni rilasciate dall’Agenzia dei Monopoli, che conferiscono il titolo necessario all’esercizio del gioco online.
L’uomo rischia la pena della reclusione da un minimo di sei mesi a un massimo di tre anni prevista per chiunque eserciti abusivamente l’organizzazione delle scommesse o di concorsi pronostici che la legge riserva espressamente allo Stato o agli altri enti concessionari.
Ma non è tutto. Durante l’intervento, infatti, sono stati sottoposti a sequestro il materiale divulgativo nonché tre personal computer e tutta la strumentazione informatica utilizzata per poter disporre in tempo reale, attraverso il collegamento telematico con la società di scommesse estera, delle quotazioni dei vari eventi sportivi e stampare le ricevute delle scommesse.

Non solo: l’imprenditore, sprovvisto di qualsiasi autorizzazione, non ha comunicato ai Monopoli di Stato il gettito di quanto raccolto dall’avvio della propria attività e sono in corso, pertanto, le ricostruzioni per determinare l’ammontare dell’Imposta Unica sulle Scommesse fin qui evasa.
L’entità delle somme movimentate in tutto il mondo dei giochi e delle scommesse rappresenta una forte attrattiva anche per la criminalità.

Risulta, pertanto, essenziale l’azione di controllo della Guardia di Finanza a tutela del monopolio statale sui giochi, anche al fine di prevenire e reprimere le violazioni in danno del bilancio nazionale e dei singoli giocatori.