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Medico costretto a risarcire all’Asl 13mila euro a causa di una diagnosi errata

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Il danno per l’Asl Umbria 2 sarebbe derivato dalle somme che l’ente aveva dovuto pagare “a titolo di colpa gravissima, correlata all’erronea diagnosi”

La Corte dei Conti dell’Umbria ha condannato un medico per una diagnosi errata e una cura inadeguata per una paziente dell’ospedale di Foligno, cosa che avrebbe arrecato un danno erariale per l’ente costretto a risarcire la vittima.

Il medico, difeso dall’avvocato Nerio Zuccaccia, era stato citato in giudizio dalla Procura contabile per un presunto danno erariale di 13.375 euro nei confronti dell’Azienda sanitaria Umbria “per avere diagnosticato alla paziente erroneamente e contrariamente ai criteri diagnostici un artropatia psoriasica, sebbene fosse affetta invece da fibromialgia e da artrosi polidistrettuale, e per avere erroneamente impostato una terapia a base di Methotrexate.

Secondo l’accusa “l’assunzione di tale farmaco aveva dato luogo all’insorgere di effetti collaterali tra i quali accentuazione della sintomatologia algica poliarticolare, insonnia, caduta di capelli e forte astenia” che avevano anche condizionato negativamente la qualità di vita della paziente ed hanno provocato un susseguente stato di prostrazione psico-fisica”.

Nelle carte della Procura contabile si contestava l’omessa “acquisizione di un valido consenso informato con conseguente illiceità dell’atto medico”. Il danno per l’Asl Umbria 2 sarebbe derivato dalle somme che l’ente aveva dovuto pagare “a titolo di colpa gravissima, correlata all’erronea diagnosi” che porta direttamente alla dichiarazione di responsabilità amministrativa da parte del medico e la condanna al risarcimento di 13.375 euro a favore dell’Asl Umbria 2.