La professionista avrebbe tenuto “una condotta gravemente imprudente, imperita e negligente”
La vicenda risale ad un parto avvenuto nel 2009 nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Narni e Amelia; secondo i giudici la Usl 2 avrebbe subìto un esborso economico derivante dalla necessità di risarcire il danno ad una paziente avvenuto in occasione di un parto.
L’ostetrica , in particolare, avrebbe tenuto una condotta considerata dai giudici “ gravemente” imprudente, imperita e negligente nella gestione della partoriente”, generando il rischio fetale ipossico durante il travaglio, che si sarebbe potuto scongiurare con un’attività prudente, diligente e con una più attenta e corretta considerazione del tracciato, che evidenziava chiari segni cardiotocografici di allarme. L’azione tempestiva avrebbe evitato il pregiudizio in danno del bambino, nato in condizioni gravissime. La convenuta deve, risarcire laAsl Umbria 2 con 300 mila euro. La professionista si è difesa dichiarando di avere mantenuto una condotta corretta, diligente e prudente, deducendo l’infondatezza della pretesa risarcitoria attivata dalla Procura”.
