Resta la condanna per falso, pena ridotta a 8 mesi
Igiudici della Corte d’Appello di Perugia si sono ritirati in camera di consiglio alle 10.30 di questa mattina e alla fine hanno emesso la sentenza di assoluzione per l’ex sindaco di Norcia Nicola Alemanno che era stato sospeso dopo la sentenza di primo grado del tribunale di Spoleto che l’aveva condannato ad un anno e dieci mesi per abuso d’ufficio.
Un anno fa la condanna del Tribunale di Spoleto per la vicenda della casetta della Pro-Loco di Norcia, che sarebbe stata costruita abusivamente dopo il terremoto e che aveva fatto scattare la sospensione dall’incarico di sindaco, per effetto della legge Severino.
La normativa, secondo la Procura di Spoleto, permetteva di costruire in urgenza soltanto opere temporanee, mentre lo stabile sarebbe permanente.
I giudici di primo grado avevano accolto questa tesi condannando ad un anno anche il presidente della Pro Loco nursina Domenico Rossi.
Revocate anche la confisca e la demolizione dell’opera.
La sentenza odierna è arrivata poco dopo le 14 e ha stabilito l’assoluzione «perché il fatto non costituisce reato» dall’accusa che aveva portato alla sospensione, mentre per quella di falso, sempre a carico di Alemanno, la pena è stata rideterminata in 8 mesi.
Il pronunciamento avrebbe creato le condizioni per la revoca della sospensione da sindaco, consentendo ad Alemanno di tornare alla guida della sua città in questo scorcio di fine mandato, ma così non sarà perché proprio ieri sette consiglieri comunali, tra i quali il vicesindaco reggente Giuliano Boccanera, si sono dimessi in blocco facendo decadere il consiglio e aprendo, di fatto, le porte ad un clamoroso commissariamento del Comune più colpito dalle scosse di terremoto del 2016.
Una scelta coerente e di trasparenza verso gli elettori secondo i dimissionari e bollata invece come irresponsabile da Alemanno, che nel frattempo si è candidato alle comunali dell’8 e 9 giugno.