Lo ha annunciato la presidente Tesei durante una conferenza tenuta al residence Chianelli
“L’Azienda ospedaliera di Perugia verrà presto dotata di un nuovo e più moderno acceleratore lineare per il trattamento radioterapico di pazienti oncologici, destinato alla struttura complessa di Radioterapia oncologica, che ogni anno assiste in media circa 1.400 nuovi pazienti.
Contrariamente ai comuni acceleratori lineari che irradiano tutto il corpo, questo strumento è più preciso nella sua azione.
Irradia potentemente tutte le ossa e quindi il midollo con le cellule leucemiche.
“Abbiamo dato il via libera per il nuovo acceleratore lineare, con un provvedimento firmato dal ministero e le coperture necessarie per l’acquisto di questo macchinario di ultima generazione per la radioterapia”. “Una prima firma importante che sono sicura non avrà opposizione da parte di nessun presidente in Conferenza delle Regioni”: lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, in occasione della “Giornata mondiale contro il cancro infantile” e a conclusione della presentazione, da parte del Comitato per la vita “Daniele Chianelli”, dei nuovi servizi gratuiti per i bambini in cura al Reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
Un annuncio che il Comitato aspettava da tempo e per cui ha molto combattuto, chiedendolo a gran voce negli ultimi anni.
“Una notizia straordinaria e una grande vittoria per il Comitato e per i malati” ha commentato il presidente Franco Chianelli.
Contrariamente ai comuni acceleratori lineari che irradiano tutto il corpo, questo strumento è più preciso nella sua azione.
Irradia potentemente tutte le ossa e quindi il midollo con le cellule leucemiche che contiene.
Al contempo il danno a tutti gli altri organi e tessuti dell’organismo è fortemente ridotto.
E dunque darà la possibilità alle equipe mediche di raddoppiare i trapianti di midollo osseo.
In pratica ne trarrà beneficio l’intera procedura trapiantologica che risulterà essere molto meno tossica con questa straordinaria terapia.
Ciò consentirà infatti di estendere il trapianto salva-vita anche ai pazienti di 60-70 anni e di effettuare 4 o 5 trapianti al mese, contro i due che si fanno oggi.