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Per il nuovo stadio Curi costruito dai privati arriva il secondo no dal Comune

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Il Comune respinge la richiesta di interesse pubblico per il secondo progetto di Arena Curi: criticità economico-finanziarie e mancanza di sostenibilità

Il Comune di Perugia con una determina pubblicata poco dopo le 19, mercoledì 4 settembre, ha espresso parere negativo per la seconda volta per quanto riguarda la proposta di “Arena Curi Srl”, la società che ha realizzato uno studio di fattibilità per il restyling dello stadio “Renato Curi” da 76,7 milioni di euro.
Insomma niente da fare, Per i tecnici interpellati nella Conferenza dei Servizi comunale sulle diverse materie: da quelli della Mobilità alle Finanze, passando per l’Ambiente, il rischio idro geologico, l’Urbanistica fino al Dipe, è un coro di no unanime.

La Conferenza dei Servizi comunale ha infatti bocciato la bozza di progetto che “presenta le stesse criticità del 2023”: si va dall’insostenibilità finanziaria, ai tempi di intervento per i lavori stimati come ‘troppo brevi’ (servono almeno tre anni e non due), passando per l’inadeguatezza del Piano del traffico a Pian di Massiano (“il sistema viario, integrativo e non, risulta peggiorativo della viabilità nella zona.
E ancora: “inesatta la stima dei costi (serve un 30% in più di quanto ipotizzato), scarsa chiarezza su come si collocano i rischi tra parte pubblica e privata, fragile equilibrio economico, mancato preventivo assenso dell’Ac Perugia”.

Ora la Giunta comunale vira decisa per un progetto più leggero e sostenibile.

I proponenti, non appena saputo del “no”, hanno formalizzato – con tanto di Pec – il ritiro del progetto sullo stadio.

Dunque per ora si procede con il piano originario: il Comune come deciso dalla precedente amministrazione porterà avanti il progetto di riqualificazione di parte della struttura con il mutuo da cinque milioni contratto con il Credito sportivo; in futuro si potrebbe procedere per stralci con una ristrutturazione di altre parti finora non toccate nel corso dei diversi cantieri e con la copertura dell’impianto.