Home Evidenza Perugia, al vaglio varie ipotesi per salvare l’Onaosi di Elce

Perugia, al vaglio varie ipotesi per salvare l’Onaosi di Elce

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Si sta lavorando su un progetto che punta a creare un vero campus universitario

A Perugia le luci del collegio Onaosi di Elce si sono definitivamente spente dallo scorso agosto dopo che per cinquanta anni ha ospitato i convittori orfani dei sanitari italiani.
La struttura è stata chiusa su delibera del Consiglio di Amministrazione che ne ha stabilito la demolizione poiché il complesso non risponderebbe agli attuali criteri antisismici.
Quella di Elce è una mega struttura da quasi 18mila metri quadrati, con 300 posti letto, una chiesa, un teatro e un parco di 5 ettari con campi sportivi e una palestra. Questi ultimi ristrutturati e ancora fruibili. Gli altri immobili, però, dovranno essere abbattuti.

Attualmente i convittori sono stati trasferiti presso la struttura di Montebello collegata al centro con navette, che insieme alla sede storica della Cupa accoglie 130 ospiti, meno dei 150 posti disponibili.

Ma il problema per i tanti studenti resta, e dunque sarebbe giusto e opportuno accelerare i tempi di risoluzione della questione che va a pesare soprattutto sugli ospiti.

A questo si aggiunge il malessere che si vive in tutto il quartiere dell’Elce, per il quale il Comune si sarebbe mobilitato, al momento almeno a parole e in teoria, per ribadire che la presenza di Onaosi a Elce è imprescindibile.
E dopo la tensione iniziale, uno spiraglio si è aperto.
Amedeo Bianco, presidente Fondazione Onaosi, ha portato all’ultimo Consiglio di Indirizzo la volontà di creare per loro un polo multifunzionale ricreativo sportivo con auditorium e servizi.
Ma la vera via d’uscita sarebbe creare a Elce un vero campus universitario che vada oltre Onaosi.

Premesse e promesse “Nell’incontro-dibattito del settembre 2022, nell’àmbito della manifestazione Elce & Friends, alla quale erano intervenuti rappresentanti del Comune di Perugia, degli Atenei e dell’Onaosi, il dottor Paolo Giovenale (delegato dal presidente della Fondazione) aveva assicurato che nel 2023 si sarebbe proceduto alla demolizione degli edifici del Collegio, eccetto la palestra. Quindi, in tempi brevi, si sarebbe provveduto alla progettazione di una nuova struttura, adeguata alle esigenze normative e alle attuali richieste dell’utenza dell’Ente”.

“Purtroppo i lavori non sono iniziati né è stato presentato alcun progetto, per cui quest’anno si è tornati sull’argomento in occasione di un nuovo incontro-dibattito, sempre nell’ambito della manifestazione Elce & Friends, tenutosi a giugno 2023. In questa occasione, erano presenti il vice sindaco Gianluca Tuteri, con componenti della giunta del Comune di Perugia e il direttore dell’Onaosi, dottor Francesco Tavernese, il quale ha annunciato la prossima chiusura del Collegio, fornendo vaghe indicazioni sul suo futuro”. 

Il 24 settembre scorso si è svolto il comitato di indirizzo Onaosi con all’ordine del giorno la ratifica della delibera del Consiglio di Amministrazione riguardante la demolizione della struttura. In questa riunione, i membri rappresentanti l’associazione degli ex collegiali, Caduceo, hanno presentato un progetto per la riorganizzazione del patrimonio immobiliare dell’Onaosi a Perugia.

Il progetto dell’associazione Caduceo comprende, per l’area di Elce, la ricostruzione e il ridimensionamento del Collegio, la realizzazione di un complesso multifunzionale con sala congressi e aule di studio, nonché strutture sportive che potrebbero, insieme al parco, essere aperte all’università ed al quartiere.

Inoltre, parte della zona potrebbe essere ceduta per la realizzazione di un campus universitario, ipotesi per la quale ha manifestato interesse l’Università per Stranieri di Perugia.

Il consiglio di amministrazione si riunirà di nuovo il 24 novembre per deliberare su questa proposta.

L’associazione Elce Viva la sostiene, ritenendo che “il piano di riorganizzazione della Caduceo sia una prospettiva realistica e positiva per la città e per il quartiere di Elce”. “Auspichiamo quindi che venga assunta una decisione in questo senso e sollecitiamo un intervento tempestivo dell’Università degli Studi, dell’Università per Stranieri e, soprattutto, del Comune e della Regione a sostegno di questa proposta”.
Su questo si sta lavorando, anche con le istituzioni, ma la vera sfida sarà trovare le risorse adeguate all’impresa da portare a termine.