Per il centrosinistra si tratta di “una mossa elettorale”
Stanno arrivando nelle case dei perugini le bollette della Tari, ma nella prima pagina della lettera di Gesenu c’è un riquadro nel quale viene indicato che si stratta di una “emissione in acconto” e che si può pagare in tre rate o rata unica entro il 16 giugno.
Ma la vera sorpresa arriva a dicembre con il conguaglio. Cosa che in verità era accaduto già nel 2020 2 2021, ma in quei casi gli importi degli incrementi dovevano essere ancora quantificati. Qui invece gli aumenti si conoscono.
Una scelta che il centrosinistra ha valutato come una “mossa elettorale”: in quanto vedersi arrivare la bolletta con gli aumenti proprio a due settimane dal voto non sarebbe stata proprio una ‘strategia’ vincente.
Tanto più perché Perugia è già tra le 20 città italiane in cui risulta più alto il costo dello smaltimento dei rifiuti.
A sollevare il caso è l’intera coalizione “Alleanza per la Vittoria”, il Campo largo che sostiene Vittoria Ferdinandi, che annuncia e promette: “Sul tema rifiuti – conclude la coalizione – noi siamo convinti di adottare la tariffazione puntuale. Sarà una piccola grande rivoluzione. I cittadini e le imprese di Perugia pagheranno in proporzione ai rifiuti prodotti e non recuperabili dunque chi meno inquina, meno paga. Ciò porterà anche ad aumentare la raccolta differenziata e stimolerà il riciclo”.