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Perugia, “Il Parco della Giustizia” oggetto di scontro fra Scoccia e Ferdinandi

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Ma ambedue le candidate a sindaco si sono dichiarate favorevoli e ben predisposte ad agevolare gli avvocati

Il futuro del centro storico di Perugia, in vista delle elezioni comunali, che si terranno l’8 e il 9 di giugno, è diventato materia di campagna elettorale.

Sul tema della “cittadella giudiziaria” da realizzare nell’ex carcere di piazza partigiani, si sono messe a confronto le due candidate a sindaco di Perugia; da una parte Margherita Scoccia (candidato per centrodestra e civici) e dall’altra Vittoria Ferdinandni (centrosinistra e civici) su un argomento diventato principale tema d’incontro fra le due candidate con l’Ordine degli Avvocati.

Da una parte la Scoccia ha parlato di un maxiprogetto da quasi 150 milioni di euro, vale a dire “Il Parco della Giustizia”, che sarà presto realtà in centro storico, annunciando che “entro quest’estate verrà aggiudicato l’appalto del primo stralcio”.

Ma proprio sui tempi e lavori c’è un ragionamento opposto da parte di Vittoria Ferdinandi, che ha manifestato tutte le sue perplessità di fronte a tali promesse e prospettive, affermando a chiari note: «Il progetto della cittadella giudiziaria di cui si parla dal 2000, risulta parzialmente finanziato e al di là dei facili proclami risulta ancora oggi in attesa dell’inizio lavori. Temiamo che anche a fronte dell’operazione di spending rewiew imposta recentemente dal Governo Meloni l’opera possa subire battute d’arresto ancor prima della sua ultimazione».

 

Un progetto che comunque non viene bocciato a priori da nessuna delle due parti che si sono dichiarate ambedue a favore degli amici avvocati.

E così se da una parte per Margherita Scoccia, l’operazione del Parco della Giustizia «rende certamente meno complicata la vita ai nostri amici avvocati, che sono migliaia, e ogni giorno sono costretti a girare come trottole per l’intera città. Mediante questo straordinario esempio di rigenerazione urbana sul quale la nostra amministrazione ha creduto sin dall’inizio lo Stato avrà l’opportunità di risparmiare fior di quattrini per gli affitti ai privati. Parliamo di milioni, non di bruscolini. Giudici, cancellieri, amministrativi, tutti finalmente nella stessa struttura, i testimoni non si perderanno più tra un ufficio e l’altro».


Dall’altra anche la Ferdinandi ha guardato con interesse al rapporto con gli avvocati: «La nostra amministrazione comunale sarà impegnata ad incentivare la funzione sociale della figura dell’avvocato attraverso ogni iniziativa che permetta a quest’ultimo di svolgere un ruolo determinante nella tutela solidaristica e inclusiva della cittadinanza, anche attraverso iniziative e protocolli in quei ambiti caratterizzati dalle fragilità della popolazione: dal sovraindebitamento al disagio giovanile alle criticità familiari».