È quanto dichiara Emanuela Mori, capogruppo di Iv al Comune di Perugia
“In questi giorni i media riportano continue prese di posizione di politici di opposizione che criticano il temporaneo stop di alcuni contenitori culturali che, a causa della rinuncia della società di gestione, non possono essere aperti al pubblico. Polemiche frivole tese solo a far emergere le singole personalità o Amarcord di un passato culturale che ha avuto più ombre che luci”. È quanto dichiara Emanuela Mori, capogruppo di Italia Viva al Comune di Perugia, ponendo l’accento sulla “necessità di pianificare e condividere con la città le strategie culturali dell’Amministrazione”.
“Avrei preferito che l’Amministrazione si fosse più aperta al confronto sulle strategie culturali cittadine – prosegue Mori – piuttosto che chiudersi a riccio senza porsi il problema del confronto. Abbiamo letto interventi di consiglieri regionali che identificavano le criticità di una discutibile politica culturale soltanto sul fatto che il Comune ha coinvolto Gesenu nel sostegno economico del Post, cosa che invece ritengo positiva, in quanto la società dei rifiuti è una partecipata del Comune e non è certo eliminando Perugia 1416 che si risolvono i problemi di una carente politica culturale, nonostante l’assessore Varasano abbia provato a rilanciare il più possibile in assenza di fondi”.