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Perugia, l’analisi del ballottaggio rivela che almeno 1.500 elettori di destra hanno votato la Ferdinandi

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Secondo Bruno Bracalente, Antonio Forcina e Nicola Faloci del Servizio valutazione delle politiche, Controllo e Corecom del Consiglio Regionale

Dopo l’evento politico che ha segnato la storia di Perugia e che ha visto il ritorno al governo della città del centrosinistra dopo dieci anni di Giunta Romizi, gli esperti e gli studiosi si sono messi al lavoro per analizzare l’accaduto prendendo in esame il voto.

A fare un’analisi accurata dei flussi elettorali, ci ha pensato l’Università di Perugia insieme all’assemblea legislativa regionale.

Rilevato che quasi tremila elettori perugini che alle Europee hanno votato liste di sinistra, lo stesso giorno, hanno concesso alle comunali la loro preferenza alla candidata sindaca di centrodestra Margherita Scoccia impedendo a Vittoria Ferdinandi di vincere al primo turno.
Risulta inoltre che al voto differenziato hanno fatto ricorso circa un quinto degli elettori del Movimento Cinque Stelle, di Azione e di Stati Uniti d’Europa, mentre quelli del Partito Democratico sono rimasti fedeli alla linea.

Mentre nel campo di centrodestra defezioni si sono registrate tra quelli di Forza Italia e della Lega.
In particolare il 17 per cento degli elettori del Carroccio ha votato alle comunali uno dei tre candidati esterni ai due schieramenti.
Si stima che siano stati poco più di mille voti, ampiamente compensati dai 1.850 elettori che si sono recati alle urne per votare la candidata sindaca del centrodestra senza esprimere un voto per le Europee.

E al ballottaggio è stata decisiva, per la vittoria della Ferdinandi la capacità di riportare alle urne quasi tutti i suoi elettori, mentre Scoccia ha perso più di 4mila voti rispetto al primo turno.
Non è tornato alle urne il 20% degli elettori che aveva votato le liste civiche a suo sostegno e addirittura il 13% di quelli del suo partito Fratelli d’Italia.
Inoltre circa 800 voti, fra primo turno e ballottaggio, sono passati da Scoccia alla neo-sindaca di centrosinistra.
Dunque a fare la differenza sarebbero stati 1.500 elettori di destra che hanno votato la Ferdinandi permettendo così al Centrosinistra di ritornare alla guida della città.
Il che è dovuto al fatto che non è stata solo la mancata capacità del centrodestra di riportare al ballottaggio tutti i loro elettori, ma anche un ritorno alle urne di coloro che al primo turno si erano astenuti e che poi hanno deciso di dare il proprio voto a Vittoria Ferdinandi.
Questo secondo l’analisi dei flussi elettorali elaborata dal professore Bruno Bracalente, dal collega Antonio Forcina e da Nicola Faloci del Servizio valutazione delle politiche, Controllo e Corecom del Consiglio Regionale.