Appuntamento mercoledì 6 dicembre alle ore 16 alla sala Falcone-Borsellino
Da non perdere l’appuntamento con la poesia e con un’artista poliedrica e fantastica qual è Floriana La Rocca, che mercoledì 6 alle ore 16 nella sala Falcone-Borsellino della Provincia di Perugia, darà vita alla sua performance dal titolo “Strumenti a corde”, con la presentazione al pubblico del suo stupendo lavoro letterario che raccoglie le sue migliori riflessioni sulla vita.
“Strumenti a corde” di Floriana La Rocca, è una raccolta di poesie che suonano come un inno alla vita. Perché forse è proprio vero che la vita assomiglia ad uno strumento a corde. Certe volte quel filo che lega il passato al presente e ad un immaginario futuro, basta saperlo sfiorare con grazia e con leggiadria, che ad un tratto tutto si trasforma in una sinfonia che ammalia e strega, come lo è del resto “L’aria sulla quarta corda” di Johann Sebastian Bach, che deriva da una trasposizione del violinista tedesco August Wilhelmj, il quale portò la composizione da re maggiore a do maggiore e la abbassò di un’ottava, in modo da poterla suonare tutta sul suo violino.
E così, in un mondo che si fa sempre più complicato e orripilante, c’è ancora chi crede nel potere della semplicità del quotidiano, delle cose che, anche se all’apparenza insignificanti, sono quelle che ci riempiono la vita e ci rendono davvero felici.
Si leggono le poesie di Floriana e ad ogni riga sembra far eco Orazio, il suo “carpe diem” con il quale il poeta di Venosa ci invitava a non fermarci ad una sola espressione ormai cristallizzata e ferma, ma piuttosto ad analizzare più aspetti del pensiero e della realtà che ci circonda.
Scorrono come uno spartito le pagine di “Strumenti a corde” per i tipi di Bertoni editore, e in quella colonna sonora che sale fra le righe appare come un sogno quel bambino che a volte raccoglie una piccola pietra, un pezzo di vetro, un guscio e lo tiene in tasca, per accarezzarlo con tenerezza e affezionarvisi con l’idea soave di non buttarlo mai via.
E così suonano libere e in alto le poesie di Floriana, rammentandoci che anche un essere umano adulto sa far tesoro di molte piccole cose lungo il percorso della sua vita, per poi concedersi il privilegio di riportarle in vita con un soffio d’aria.
Floriana, una collezionista di emozioni consapevole del fatto che fissandole nel cuore si annulla l’ingiuria dello spazio e del tempo.
E dunque le corde “mosse” da Floriana ci fanno risuonare nella mente anche le parole di Cesare Pavese, quel suo: “non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi”.
Ecco perché le corde sfiorate dall’autrice sono pervase da una melodia incantata, un’opera che diventa così un invito sereno e appagante a non farsi troppe domande nella vita, ma piuttosto a cercare la bellezza in ogni sua cosa, in ogni sfumatura.
Del resto già i filosofi lo dicevano da sempre: la vita, così breve e così precarica, è bella proprio perché vissuta nella sua immediatezza intensa e sempiterna. Perciò l’importante è saper godere di quel che si ha, seguire le proprie passioni, come la filosofia Epicurea insegnava ed insegna. Una lezione che è possibile ritrovare intatta e sincera ribadita nel celebre film cogli “L’attimo fuggente”.
E allora con la lettura di questa pregevole raccolta di brani melodiosi è impossibile scordarla questa verità, ora che la vita sembra correre fin troppo veloce, nell’apatia e nell’incertezza, fin troppo spesso.
Carpe diem, diceva Orazio nel 23 a.C. e Carpe diem dobbiamo continuare a ripeterci, che risuonano come un ritornello leggendo le frasi più belle di questa meravigliosa storia fatta di segmenti, come quella che troviamo a pagina 19: “Ho sentito nel respiro della fine il granitico coraggio nascosto in un’esistenza. Siamo fumo, apparteniamo al vento ai temporali cui ci affidiamo senza paura. Dissolvenza del pensiero, limbo dell’amore. Assoluto niente”.
Un sano invito a godere la vita e a non averne mai nessun timore.
Floriana La Rocca è un’artista dai riflessi infiniti: scrittrice, performer, cantante, attrice, autrice, recitando, cantando, condendo il tutto con una sottile ironia, non finisce mai di stupire, capace di mettere sempre in rilievo la sua versatilità straordinaria, che va magicamente a riverberarsi in tutti i campi delle arti che lei rappresenta, dimostrando ogni volta il suo grande potere di ammaliare il pubblico, divertire e perfino indurre al pensiero filosofico speculativo.