Fedeli e visitatori possono ammirarla dopo il suo recente rinvenimento ed accurato restauro
Dopo un accurato lavoro di restauro, ritorna al suo originale splendore e fruibilità il dipinto della “Natività della Vergine Maria” di Pietro da Cortona rinvenuto recentemente nell’Oratorio dei Contadini della chiesa del Gesù di Perugia. Il capolavoro è dal 10 novembre esposto in questo molto frequentato antico luogo di culto situato in pieno centro storico, il cui rettore è don Mauro Angelini.
«Questo splendido dipinto conferma la grande devozione alla Madonna Bambina presente alla chiesa del Gesù», ha sottolineato don Angelini intrattenendosi con gli operatori dei media presenti alla celebrazione eucaristica inaugurale del lavoro di restauro tenutasi la sera del 10 novembre alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni civili e culturali di Perugia, dal prefetto Armando Gradone (la chiesa del Gesù, si ricorda, è di proprietà del Ministero dell’Interno) all’assessore comunale alla cultura Leonardo Varasano, al presidente del Rotary Club Perugia Est Riccardo Pelliccia, che ha finanziato il restauro eseguito dal maestro Giovanni Manuali. Per tutti loro il rettore del Gesù ha avuto parole di gratitudine per la collaborazione ricevuta, contraccambiate dagli stessi per l’opera che don Angelini sta compiendo da due anni nel valorizzare e promuovere questo luogo non solo a livello spirituale, ma anche dal punto di vista storico-artistico.
Don Mauro Angelini ha portato i saluti dell’arcivescovo Ivan Maffeis che «ha espresso il suo entusiasmo per la bellezza e la valorizzazione di questa chiesa nel farci visita di recente – ha ricordato il rettore –, ammirando i tre bellissimi oratori, tutti dedicati alla Beata Vergine Maria, e i dipinti raffiguranti la Madonna Bambina, tra cui quello di Paolo Gismondi. Oggi è una festa non solo per la Chiesa perugina ma per tutta la città, perché rinvenire un dipinto del ‘600 così importante è molto significativo. Basti pensare che stava nell’Oratorio dei Contadini, e la Madonna Bambina era la loro patrona. Con molta probabilità i contadini avevano commissionato l’opera a Pietro da Cortona facendo una grande colletta e i personaggi raffigurati nel dipinto sono della campagna umbra. L’arista quasi si è lasciato influenzare dagli stessi committenti».
«La chiesa del Gesù con quest’ultimo capolavoro rinvenuto – ha commentato don Angelini – diventa sempre più una chiesa santuario mariano. Anche l’arcivescovo Maffeis, nel visitarla, è rimasto stupito dai tanti ex voto per grazia ricevuta custoditi, caratteristici dei santuari, tra cui l’ultimo ritrovato della Madonna Bambina del secolo XVIII con i capelli del bambino che aveva ricevuto la grazia. È anche un luogo di culto prezioso per le divere opere risalenti al Barocco ma anche al Manierismo, che come dice la parola – a maniera, a modo – ognuno esprimeva la propria creatività e per questo è di infinita bellezza».
«Per questo è anche una “chiesa-museo”, ma è soprattutto – ha concluso il rettore – un punto di riferimento spirituale per tanti giovani e adulti. È bello vederli entrare in chiesa in silenzio, raccogliendosi in preghiera, esprimendo la propria devozione verso il Sacro Cuore di Gesù, la Madonna Bambina, San Giuseppe e la Madre della Divina Provvidenza. È una chiesa che contribuisce a rendere vivo e vivace, a livello spirituale e culturale, il centro storico della nostra città».