Con la mostra figurativa di Chiara Roscini è stato esaltato il concetto del sacrificio come tramite per conseguire risultati sia sportivi che personali
Riparte la programmazione annuale delle attività culturali allo Spazio CEC nel cuore del centro storico di Perugia, con un nuovo evento incentrato sul rapporto tra Arte e Sport “Art of Blood”.
Si è trattato della prima mostra personale di Chiara Roscini, una giovane artista umbra, prevalentemente pittorica, con una profonda passione per il figurativo realistico – che esprime principalmente attraverso la rappresentazione di una figura umana maschile –, che configura senza troppi elementi di contorno, facendo uso della tecnica ad olio, che gli consente di raggiungere una resa particolarmente corposa e intensa.
Le sue opere hanno un forte richiamo allo stile rinascimentale che attualmente ha integrato con un’espressività più contemporanea. A livello artistico, il messaggio che intende trasmettere si basa sulla bellezza e profondità umana, con le espressioni dei volti e il linguaggio del corpo dei soggetti rappresentati.
Lavorando principalmente su commissione, Chiara Roscini ha potuto sperimentare molti stili diversi, in base alle richieste che di solito variano dalla ritrattistica alle imitazioni antiche e moderne, talvolta anche contemporanee.
La sua formazione artistica comincia come assistente di studio del maestro Nello Palloni, allievo di Gerardo Dottori e Alessandro Bruschetti, con cui collabora dal 1999 al 2007. Lavorare con Don Nello le ha permesso di sviluppare e raffinare quasi tutte le tecniche artistiche, in particolare quelle pittoriche, compresi gli affreschi. E poi il suo ultimo maestro Franco Venanti, uno dei più importanti artisti del panorama contemporaneo, con cui ha avuto l’opportunità di lavorare nel periodo 2022-2023. Vivere la quotidianità con Venanti le ha consentito di ampliare il suo orizzonte artistico, rendendolo pieno di contenuti e di messaggi.
Per questa sua inedita esposizione “Art of Blood” il main topic scelto è stato il color rosso, a rappresentare il sangue, espresso in modo concettuale per esprimere avventura, passione, potere, coraggio. Rigoli di sangue sono presenti nelle opere raffiguranti atleti che praticano principalmente sport da combattimento.
Il rosso è uno dei primi colori usati dall’essere umano. Ha accezioni sia decorative che simboliche. Questi due elementi hanno da sempre affascinato la Roscini, attratta dalla ricerca della conoscenza del corpo, su cui sperimentare e a cui dare una forma a proprio piacimento, in tutte le sue espressioni: corpi che esternamente sono tutti diversi, ma che poi dentro sono tutti uguali.
Nel corso dell’iniziativa, presentata dal project manager Carlo Timio, il designer Daniele Buschi e l’archeologa Barbara Venanti, sono state date molteplici interpretazioni del sangue inteso come strumento metaforico con cui raggiungere i propri obiettivi sia sportivi che personali, tramite la dedizione, la tenacia e la determinazione. Ma il sangue è anche vita, passione, amore.
Per ulteriori approfondimenti sull’artista: https://chiararoscini.com. Per info: Email: chiararoscini82@gmail.com