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Piediluco, salvate le 15 oche a rischio di avvelenamento che vivevano nel lungolago

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Al proprietario erano giunte avvisaglie che quei pennuti potevano essere uccisi per il fatto che sporcavano e infastidivano con il loro continuo starnazzare

Le 15 oche che stazionavano nel lungolago di Piediluco sono state portate in un laghetto di Amelia dopo che al proprietario erano giunte avvisaglie che quei pennuti potevano essere avvelenati il fatto che sporcavano e infastidivano con i loro continui starnazzamenti.

Le amate bestie, che stazionavano solitamente sotto i giardini intitolati a don Mario Baciarelli e per le tante persone che frequentano il lungolago erano diventate un momento di distrazione e di incontro oltre che per i bambini anche per gli anziani. Eppure c’è chi non le sopportava e aveva fatto sapere in giro che le avrebbe uccise tutte.

Adesso che non ci sono più – come scrive Il Messaggero – è venuto fuori che quei pennuti hanno lasciato un vuoto incolmabile, tanto che si sta pensando anche ad una petizione per convincere il proprietario a fare un passo indietro e riportarle a Piediluco.