L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la mozione del capogruppo di Forza italia Roberto Morroni
Con il voto unanime dei presenti, l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la mozione del consigliere e capogruppo di Forza Italia, Roberto Morroni, che impegna la Giunta regionale ad estendere ad ogni donna di età compresa tra i 45 e i 49 anni la gratuità di programmi di screening mammografici biennali.
Illustrando l’atto di indirizzo, Morroni ha premesso che “questa iniziativa nasce sul ricordo di una persona cara scomparsa recentemente a causa di questa malattia tumorale. Il suo impegno ha dato vita ad una associazione che opera per il contrasto delle malattie tumorali al seno”. Entrando quindi nel merito dell’atto, Morroni ha spiegato che “in Umbria il tumore al seno risulta essere la patologia tumorale più frequentemente riscontrata nella popolazione femminile, pari al 23,4 %del totale dei casi di tumori femminili e resta la prima causa di morte per tumore. Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità, basate sui dati raccolti dai Registri Tumori, il tumore della mammella è tra le donne la neoplasia di gran lunga più frequente, con oltre il 40% di tutti i tumori maligni (nel 2017, in Italia, si sono ammalate di tumore al seno circa 50.500 donne, con un trend di incidenza tra il 2003 e il 2017 in leggero aumento (+0,9% per anno) mentre continua a calare, in maniera significativa, la mortalità (2,2% per anno). Il rischio di sviluppare il tumore della mammella nel corso della vita non è trascurabile e si stima che circa 1 donna su 11 ne verrà colpita. Negli ultimi dieci anni l’incidenza dei tumori al seno in Italia tra le giovani tra i 25 e i 44 anni è cresciuta del 29 per cento. Appare dunque necessario che siano destinate le risorse economiche necessarie per estendere ad ogni donna di età compresa tra i 45 e i 49 anni della Regione Umbria la gratuità di programmi di screening mammografici biennali. Che vengano realizzate, anche in collaborazione con associazioni del territorio, idonee campagne di sensibilizzazione e divulgazione delle buone pratiche dì prevenzione del tumore al seno”.
Interventi:
Simona Meloni (capogruppo Pd): “Ringrazio l’assessore Morroni per questa mozione che voterò, tengo però a precisare che circa un anno fa avevo presentato in Aula una mozione analoga, con le stesse premesse di quella di oggi, con gli stessi numeri e le stesse preoccupazioni. L’atto era stato allora rinviato in Terza Commissione tanto che era stata poi discussa e, su proposta dell’assessore Coletto, si era decisa l’attivazione di una Commissione di studio tecnico-scientifica per una valutazione complessiva della situazione, ma di cui, ad oggi non avuto notizie sul lavoro svolto. Nella mia mozione si chiedeva di valutare l’inserimento dell’ecografia mammaria, quale esame richiedibile dal medico di medicina generale per le donne tra i 40 e 45 anni e prevedere l’ecografia mammaria quale esame di screening tra i 45 e 74 anni con la tipologia di seno denso. Ricordo che le linee guida europee raccomandano che il programma di screening sia indicato dallo specialista”.
Thomas De Luca (M5S): “Atto condivisibile, aggiungo però anche altri documenti di programmazione, come quello inerente alla qualità dell’aria in cui c’erano riferimenti a screening e quindi alla prevenzione secondaria anche per l’esposizione ambientale. In merito a ciò va presa in considerazione la maggiore incidenza di tumore al seno nella Conca ternana dove si registra un eccesso del 16 per cento rispetto alla media regionale”.
Valerio Mancini (Lega): “Questa materia, e quindi uno screening così importante, è stata trattata anche nel Comune di Città di Castello attraverso un atto proposto dal Pd, poi condiviso. Si tratta di patologie che avvengono solitamente in età matura. La Regione in questo senso sta facendo importanti sforzi attraverso lo strumento del Registro dei tumori e con risorse consistenti in 300mila euro per gli anni 2023 e 2024 e 160mila euro per i successivi. Fare prevenzione e scoprire malattie altamente invalidanti significa svolgere una sana azione sociale ed umana oltre che di risparmio di risorse pubbliche. Importante però sono anche gli screening per il tumore gastrico nelle aree dell’Alta valle del Tevere e del Chiascio”.
Luca Coletto (assessore Sanità): “Vorrei innanzitutto ringraziare i nostri sanitari perché, soprattutto durante la pandemia siamo stati gli unici ad aver garantito gli screening, che significano prevenzione ed attenzione alla salute dei cittadini. Da tempo si discute a livello nazionale di ampliare il range per quanto attiene la mammografia e la sorveglianza del tumore al seno. Abbassare gli screening a 45 anni sarebbe importante, ma destinata a chi ha sintomi e familiarietà, come evidenziato nella mozione. Questo discende da specifiche ricerche scientifiche, verifiche, da conoscenza ed esperienza. Prevedere questi screening significa fare il bene dei pazienti, ma anche risparmiare, destinando le risorse che possano facilitare l’attività per ulteriori screening. Quindi, non più medicina attendista, ma medicina di intervento”.