Arrestato dalla Polizia
La gelosia si trasforma in violenza e minacce nei confronti della compagna.
È successo intorno all’una di notte di mercoledì 14 ieri nella periferia di Assisi quando, una donna, ha chiamato il 113 perché il proprio compagno stava cercando di sfondare a pugni il portone della propria abitazione.
Giunti immediatamente sul posto, gli agenti del Commissariato P.S. di Assisi hanno trovato la porta d’ingresso aperta con l’infisso divelto e dietro la porta vari mobili che la donna aveva lì collocato per opporre resistenza all’abbattimento della porta.
Nella stanza c’era un uomo che in evidente stato di alterazione inveiva con insulti pesanti e minacce di morte contro la sua compagna e contro un uomo che a causa dell’evento era stato colto da malore. Alla scena ha assistito anche il figlio minorenne della donna.
Nonostante la presenza degli agenti arrivati in casa, l’uomo non si è fermato. Invitato più volte a fornire le proprie generalità si è rifiutato continuando ad accusare i presenti con sempre maggiore veemenza e cominciando a minacciare di morte gli stessi poliziotti vantandosi di essere un bravo pugile.
Dopo uno sputo e un violento spintone ad uno dei due poliziotti, al fine di trattenere la violenza dell’uomo sfociata nell’aggressione fisica, gli agenti hanno deciso di bloccarlo. Nonostante la limitata possibilità di movimento è riuscito a scagliarsi nuovamente contro un agente di polizia e contro l’altro uomo trovato all’interno dell’abitazione con la sua compagna.
Trascinato con difficoltà verso l’esterno, l’uomo è stato condotto presso il Commissariato dove ha continuato ad inveire con minacce ed insulti di ogni tipo contro i poliziotti, uno dei quali ha riportato una distorsione del collo per una prognosi di 10 giorni.
L’uomo identificato in un 47enne di Ancona pluripregiudicato e in regime di affidamento ai servizi sociali, di professione cuoco, è stato tratto in arresto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e denunciato in stato di libertà per i reati di violazione di domicilio, danneggiamento aggravato, minaccia e lesioni personali.
Nel corso dell’udienza di convalida, il giudice ha valutato la gravità del fatto commesso e la presenza di più di un precedente specifico a suo carico, ha disposto per l’uomo che aveva ammesso di aver agito sotto un impeto di gelosia la misura cautelare degli arresti domiciliari.