Il vicepresidente della Giunta dell’Umbria e assessore all’Ambiente e all’Agricoltura, nonché esponente di Forza Italia, fa il punto sulle riforme e traccia le linee per le prossime elezioni
Roberto Morroni, vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore all’Ambiente e all’Agricoltura, nonché esponente di Forza Italia, fa il punto sulle riforme del suo dicastero, e tratta di vari argomenti, dal piano regionale dei rifiuti che – sottolinea Morroni – «proprio nei giorni scorsi è stato approvato dalla Commissione Europea, che ha comunicato ufficialmente che il progetto predisposto dalla Giunta Regionale e approvato dall’Assemblea legislativa, soddisfa appieno quelle che sono le linee di indirizzo sancite dall’Unione Europea in materia di gestione dei rifiuti, e per questo motivo ha ricevuto anche lo sblocco dei fondi strutturali finalizzati a queste attività».
Su tale problematica l’assessore ha le idee chiare: «L’unica cosa scriteriata, registrata in materia di rifiuti – afferma -, è stato l’immobilismo delle giunte di sinistra che, per molti anni, hanno privato l’Umbria di un nuovo piano regionale lasciando la gestione dei rifiuti in capo allo smaltimento in discarica che, come ci ricorda l’Europa, sebbene non ve ne sia nemmeno bisogno, rimane la prassi più disdicevole, sia dal punto di vista della gestione ambientale che da quello della tutela della salute dei cittadini».
L’assessore Morroni a proposito ricorda che relativamente al termovalorizzatore, «la sua messa in esercizio è in programma dal 1 gennaio 2028, e dunque i lavori per la sua realizzazione in Umbria nei prossimi anni proseguiranno il loro iter regolarmente, senza modifiche dopo il cambio ai vertici di Auri».
«In sostanza – aveva già affermato in un’altra occasione -, dobbiamo mettere in sicurezza e rendere stabile il sistema integrato del ciclo dei rifiuti in Umbria, con un orizzonte di lungo respiro, fino al 2035, e secondo il cronoprogramma stabilito per evitare ulteriori ritardi che l’Umbria non può più permettersi».
E sempre a proposito degli interventi che puntano alla valorizzazione e alla crescita economica dell’Umbria, l’assessore all’Agricoltura ci tiene a sottolineare il fatto che «ci siamo mossi cercando di costruire insieme al mondo agricolo una prospettiva di modernizzazione e accrescimento di valore attraverso quattro direzioni di marcia: “aggregazione delle imprese a livello orizzontale” creando massa critica tra produttori e verticale, accorciando la catena tra chi produce e chi commercializza, trattenendo valore.
E ancora: “qualità”, su cui siamo già a livelli ottimi ma va sempre incrementata.
Terzo: “innovazione”.
Quarto, “semplificazione con l’effidantamento della macchina organizzativa”.
Da qui al 2029 ci sono da spendere 750 milioni di eruo di fondi strutturali altrimenti i soldi tornano a Bruxelles. Fino a due anni fa la capacità di spesa della struttura era di 105 milioni l’anno. Grazie a una sinergia con Parco 3A, partecipata della Regione, abbiamo fatto il record nel 2022 con 138 milioni e nel 2023 lo abbiamo superato arrivando a 143. Dobbiamo mantenerci su queste cifre».
Sul piano politico Morroni, esponente di rilievo di FI, si dice soddisfatto di come siano andate le elezioni Europee, sia come Forza Italia, sia come dato complessivo per quanto riguarda la coalizione in Umbria.
Non risparmia qualche nota critica per quanto concerne le Amministrative, «che sono andate un po’ meno bene, nel senso che abbiamo perso Comuni importanti. Noi come Forza Italia già abbiamo avviato una fase di riflessione nei direttivi provinciali. Poi c’è stato un primo coordinamento regionale, e ora è in programma un’iniziativa importante proprio il 2 di agosto, in cui si darà vita ad una riunione congiunta del coordinamento regionale e dei coordinamenti delle due province, durante la quale sarà sottolineata la problematica che incide sul mancato traguardo».
«Questo centrodestra – afferma l’esponente di FI – soffre di un male, la fluidità organizzativa. Nel senso che è venuta a mancare una presenza capillare, diffusa, e soprattutto è privo di una presenza attiva. Perché non basta avere una Giunta che fa un buon lavoro: in politica c’è bisogno di costruire il consenso attraverso una cinghia di trasmissione, con i partiti che fanno rimbalzare le idee, che devono essere in grado di creare dibattito e quindi consenso. La coalizione di centrodestra in Umbria ha dato l’impressione di uno spostamento eccessivo a destra».
Riferendosi ai mancati risultati ottenuti dai candidati di Fratelli d’Italia nelle varie città umbre, definisce queste situazioni «vicende che non hanno avuto un buon esito e che hanno visto nel ruolo di regista Fratelli d’Italia».
Determinando così, quello che lui definisce «un peso crescente alla componente più di destra della coalizione». «E questo a livello amministrativo non è stato visto bene».
Guardando alla prossima scadenza delle elezioni regionali Morroni, sempre ribadendo il sostegno alla Governatrice Tesei, auspica che per tale occasione il centrodestra possa dare un segnale molto forte di compattezza alla comunità, ribadendo a tutti la volontà di dare continuità ad una stagione di buon governo di questi 5 anni.
Morroni ricorda infatti che quella in corso è stata «una stagione segnata da una serie di riforme, di scelte importanti che oggi ci consegnano un’Umbria radicalmente diversa da quella ereditata ad ottobre del 2019. Era un’Umbria grigia, stordita anche dalle vicende giudiziarie, dagli scandali, ma soprattutto afflitta e stremata da anni di crisi. L’Umbria di oggi è più viva, si è rialzata in piedi, ha avuto il coraggio di fare i conti con dossier che erano cristallizzati da decenni. Il merito di Tesei, che va confermata per il bis, è quello di aver assicurato una guida autorevole, solida, e una qualità dell’azione di governo. La sanità l’abbiamo ereditata con i commissari, stiamo ricostruendo, c’è da lavorare: ma il Sole 24 Ore ci colloca tra le 13 regioni promosse sui Lea».
Un ringraziamento a Forza Italia, che per Roberto Morroni è stata l’interprete di questa politica. «Siamo una forza liberale e riformista che si sta strutturando, grazie al lavoro del segretario Tajani, prima con i congressi provinciali e adesso, entro fine anno, con quelli comunali, per costruire un partito solido. Dobbiamo essere partito che incarna il cambiamento in Italia e in Umbria, in sintonia coi cambiamenti del nostro tempo. L’obiettivo è crescere elettoralmente per accrescere il nostro peso politico. Per assicurare che il baricentro della coalizione si sposti verso il centro. Ne beneficerà tutto il centrodestra.
Dobbiamo così contrastare l’altro fronte che vede il campo largo che si configura come una grande ammucchiata, con dentro tutto e il contrario di tutto (M5s e terzo polo). Insomma siamo di fronte ad un cartello elettorale finalizzato a sconfiggere i] centrodestra. Ma per questo va sottolineato ancora il fato che noi di Forza Italia siamo in grado di offrire un’omogeneità di visione di governo, pur nelle diversità, e la piena attuazione dei valori dei nostri partiti».