La segretaria regionale Masciarri chiede un impegno concreto contro le morti e gli infortuni sul lavoro
Nella giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, la Fillea Cgil dell’Umbria torna a chiedere un impegno concreto quotidiano contro le morti e gli infortuni, in particolare in un settore martoriato come quello dell’edilizia e delle costruzioni.
“La mobilitazione che la Cgil ha messo in campo con gli scioperi di febbraio ed aprile ha pagato – afferma la segretaria generale della Fillea Cgil dell’Umbria, Elisabetta Masciarri – perché siamo riusciti a far modificare in sede di conversione il decreto 19/2024, in particolare rispetto alla norma su appalti e sub appalti, affermando la parità di trattamento economico e normativo. Questo – spiega – significa rispetto delle regole lungo tutta la catena, a partire dall’obbligo di formazione, dagli orari di lavoro, dalle norme sulla sicurezza”.
Accanto a questo, c’è la reintroduzione dei contratti stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, che cancella “l’aberrante principio dei contratti maggiormente applicati, che era contenuto nel decreto”. “Dizione quest’ultima – sottolinea Masciarri – pericolosa, che avrebbe aperto la strada ad una miriade di contratti che spesso hanno trattamenti economici e normativi molto peggiori rispetto a quelli stipulati dai tre maggiori sindacati confederali”.
Rimane però negativo, secondo la Fillea Cgil, il giudizio sul resto del testo, soprattutto sul “condono ispettivo” per le imprese inserite nelle liste di conformità. “La sicurezza non si ottiene per certificato – continua Masciarri – e qui ancora il lavoro da fare è tanto. Resta ancora debole l’impianto della patente a punti, che così come è stata scritta sembra fatta per non disturbare nessuno. Per questo non avrà efficacia, anzi sembra fatta per non essere applicata”.
Secondo il sindacato dei lavoratori delle costruzioni quello che serve ora è una vera contrattazione di anticipo. “Per questo, unitariamente, in Umbria stiamo promuovendo verso le stazioni appaltanti un protocollo di sicurezza e legalità negli appalti pubblici. Il principio è che ogni volta che si utilizzano risorse della collettività, soldi pubblici, è necessario essere trasparenti e i cantieri debbono essere regolari e legali”.
Purtroppo l’esperienza sin qui maturata non è delle più promettenti, Masciarri ricorda infatti che nel 2021 i sindacati umbri firmarono un protocollo di legalità, al quale aderirono prefettura, commissario straordinario per il terremoto, associazioni datoriali e istituzioni. L’intesa doveva servire a mettere in moto un controllo in tempo reale del cantiere: la rilevazione delle presenze tramite un badge elettronico, la compilazione in automatico del settimanale di cantiere. “Purtroppo ad oggi – conclude la segretaria – non c’è la piattaforma che gestisce il tutto e questo determina ancora una volta che una buona idea non può essere tradotta in pratica.
Siamo consapevoli delle difficoltà e riteniamo che l’innovativo protocollo del terremoto potrebbe rendere concrete azioni positive riguardo al monitoraggio dei cantieri. Come Fillea Cgil Umbria siamo convinti della necessità di dare concretezza al percorso, tanto più ora che il Governo ha incluso finalmente sotto l’area del Commissario straordinario alla ricostruzione gli eventi del piccolo ma terribile terremoto di Pierantonio”.