L’associazione “Insieme Umbria contro il cancro” lancia il grido d’allarme e sollecita l’attuazione di una Rete regionale
Le 14 associazioni che si occupano di oncologia in Umbria hanno sentito la necessità di riunirsi in una rete, “Insieme Umbria contro il cancro”, per poter essere ancor più di supporto ai pazienti e alle loro famiglie, per poter esercitare il ruolo di rappresentanza dei propri associati, volontari e simpatizzanti, spesso malati e quindi soggetti ancor più deboli, al fine di contribuire al bene collettivo e arrestare una situazione di criticità che la sanità dell’Umbria non può e non deve accettare.
Gli aderenti all’associazione sono soggetti che volontariamente si sono messi al servizio di una situazione di vita, quella della malattia oncologica, accompagnata da una complessa ed articolata serie di bisogni, e la diversità di storia, esperienze e competenze che rappresentiamo, costituiscono un valore aggiunto ed un valido presupposto per un sempre migliore approccio ai bisogni di coloro che rappresentiamo.
Al momento l’associazione si dice “preoccupata per la disattesa applicazione in questi anni del decreto ministeriale 70 in merito alla Rete oncologica regionale”, ritenendola “l’unico strumento in grado di aiutare il difficile percorso dei malati oncologici alla luce anche della recente riforma sanitaria messa in atto dal governo della nostra Regione”. “Insieme Umbria contro il Cancro” si rende dunque disponibile a lavorare sin da subito per la piena attuazione della Rete e la sua funzionalità “per la presa in carico del paziente oncologico e oncoematologico all’interno delle quattro strutture di accoglienza presenti in Umbria”.
Lo ha ribadito Cristina Gugnoni, referente di “Insieme Umbria contro il cancro”, che grazie al servizio dedicato al tema pubblicato su La Nazione, viene sottolineato quanto è stato affermato in occasione della tavola rotonda su “La diagnostica per immagini”, per approfondire, attraverso il contributo di opinione dei professionisti, le prospettive e le criticità del percorso di cura del malato oncologico.
Come riporta il quotidiano “dal grido delle associazioni si è passati alle risposte dei professionisti”.
A cominciare da Michele Duranti, direttore del dipartimento diagnostica per immagini struttura complessa di radiologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, che ha dichiarato: «Riceviamo quotidianamente questo grido di allarme da parte dei pazienti oncologici e facciamo il possibile per dare delle risposte concrete. Abbiamo allargato l’offerta delle prestazioni e un loro concreto miglioramento. Stiamo cercando di garantire un’uniformità degli esami e soprattutto, cosa più importante, che il paziente possa usufruire delle prestazioni nella struttura più vicina a casa».
Presente anche Fabio Loreti, direttore del dipartimento diagnostica per immagini e radiologia terapeutica e interventistica dell’azienda ospedaliera di Terni: “Stiamo cercando di rendere omogenea la risposta diagnostica in tutta l’Umbria e credo che ci stiamo riuscendo” – dice il professionista.
Importante anche il contributo di opinione fornito da Walter Papa direttore del dipartimento di radiologia struttura complessa di diagnostica per immagini della Usl Umbria 1: ” I pazienti oncologici – racconta – sono al centro della nostra attenzione, sempre. Dalla seconda metà del 2023 abbiamo iniziato a costruire delle agende a loro riservate. Tecnicamente si definiscono piastre, dove lo specialista oncologo può direttamente prenotare la visita di cui necessita il paziente. Puntiamo a ridurre al minimo le attese rispetto alle prestazioni fornite alle persone che vivono la realtà della malattia”.