Il neo commissario Pasquale Chiarelli fissa le priorità dell’Azienda ospedaliera
A due settimane dal suo insediamento presso l’Azienda ospedaliera di Terni, il commissario straordinario Pasquale Chiarelli ha definito la squadra di direzione che lo affiancherà nel corso del suo mandato. Ringraziata la dottoressa Sabrina Socci per il lavoro svolto come direttore amministrativo a partire dallo scorso ottobre, e confermato il dottor Sandro Vendetti come facente funzione di direzione sanitaria, il 16 luglio Chiarelli ha nominato direttore amministrativo il 54enne Stefano Carlini, un professionista di grande esperienza in bilancio delle pubbliche amministrazioni, programmazione e controllo di gestione, che ha già ricoperto l’incarico di direttore amministrativo e altri ruoli presso la USL di Ferrara.
Il commissario Chiarelli in queste due settimane ha iniziato ad incontrare i rappresentanti istituzionali del territorio e ha convocato i direttori di dipartimento e di struttura, i dirigenti dell’area medico-assistenziale e di quella gestionale, al fine di conoscere lo stato e le esigenze delle strutture e di creare un clima di fiducia, collaborazione e integrazione. In programma anche un prossimo incontro con le organizzazioni sindacali e con quei soggetti che operano o collaborano a vario titolo all’interno dell’Azienda ospedaliera.
“Le priorità su cui si concentrerà questa direzione – spiega Chiarelli – sono le risorse umane, tecnologiche ed organizzative che sono indispensabili per lavorare bene e in sicurezza. In primo luogo occorre individuare i professionisti di cui l’Azienda necessita in tutte le aree clinico-assistenziali e gestionali e valorizzare quelli presenti. Tutto ciò va fatto previa analisi e revisione dei processi organizzativi aziendali, che andrà di pari passo con il percorso di ottimizzazione sia degli spazi sia delle tecnologie disponibili nella ricerca continua dell’appropriatezza e avendo chiaro la durata di sei mesi del mio mandato”.
L’obiettivo del commissario è rafforzare la qualità dell’accoglienza, dell’assistenza e della cura della persona malata, con attenzione anche alla rete familiare, in una logica di piena collaborazione e integrazione che coinvolga discipline e componenti professionali, territorio e Università, istituzioni, associazionismo.