Home Attualità Sciopero nazionale dei medici: in Umbria si fermano 12 mila sanitari

Sciopero nazionale dei medici: in Umbria si fermano 12 mila sanitari

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La delusione dei sindacati per la manovra del Governo

Che la sanità italiana perda i pezzi da oltre 10 anni non è un mistero, e ancora di più la necessità di fondi e personale. In Italia le 30 mila assunzioni previste, di 20 mila medici e 10 mila infermieri è slittata al 2025; le risorse sono deludenti ed i servizi ai cittadini peggiorano.

In Umbria sono oltre 12 mila i dipendenti del comparto pubblico alle dipendenze del Servizio sanitario regionale, tra medici, infermieri e personale sanitario e sono pronti a fermarsi per protestare contro il governo. Sunbito dopo il voto del 17 e 18 novembre i sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up hanno confermato lo sciopero nazionale di 24 ore, indetto per mercoledì 20 novembre.

Le sigle sindacali hanno spiegato il loro dissenso “La Legge di bilancio per il 2025 conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane, cambiando le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi. La manovra prevede un aumento dell’indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro nette per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 115 euro nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre nelle tasche degli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 80 euro, e non va meglio per le altre professioni sanitarie ex legge 43/2006. Peraltro si parla di risorse legate, per la maggior parte, a un contratto la cui discussione inizierà solo tra almeno due anni, e che arriveranno nelle tasche degli interessati chissà quando. Insomma in sostanza briciole che offendono l’intera categoria. L’aumento di 1,3 miliardi del fabbisogno sanitario nazionale nel 2025 è ben distante dai 3,7 miliardi annunciati e non è sufficiente a ridare ossigeno a un Servizio Sanitario Nazionale boccheggiante. L’incremento delle borse di specializzazione meno richieste, sebbene apprezzabile, non sarà di certo sufficiente a convincere i giovani medici ad iniziare un percorso formativo che li porterà a lavorare in condizioni inaccettabili”. I sindacati lamentano infine il mancato rispetto delle assunzioni che necessitano urgentemente ed invece vengono puntualmente rimandate.

Dalla nuova manovra è arrivato un unico segnale che attiene all’aumento dell’indennità di medici ed infermieri e del trattamento economico degli specializzanti con incrementi del 5% e maggiorazioni per la medicina d’urgenza. Indennità è stata prevista anche per gli operatori del pronto soccorso: un settore che mette in ginocchio gli operatori per le condizioni di lavoro dei sanitari e la situazione di pericolo delle aggressioni, di recente in forte crescita in tutto il Paese, Umbria inclusa.