A Baschi, durante Human Rights International Film Festival, si è parlato dell’opera ‘Ora o mai più’. A settembre riparte la formazione per docenti, quattro i corsi proposti dall’istituto di Piscille
La scuola nel suo rapporto con l’innovazione, che non significa solo tecnologia ma anche capacità di mettersi in gioco e cambiare approccio, soprattutto da parte del corpo docente. È stata un po’ questa la riflessione che è scaturita durante la presentazione del libro ‘Ora o mai più’ di Sabrina Carreras, domenica 28 agosto a Baschi, nell’ambito dell’Human Rights International Film Festival, a cui hanno partecipato le docenti dell’Istituto tecnico tecnologico statale ‘Alessandro Volta’ di Perugia Lucia Vermigli e Tiziana Guerrini, portando i saluti della dirigente scolastica Fabiana Cruciani.
Il libro, che porta come sottotitolo ‘Riprendiamoci la scuola’, racconta, come scritto sulla copertina, “le storie di chi ha il coraggio di costruire il futuro”: presidi e insegnanti, ma anche studenti e genitori, sindaci, imprenditori e scienziati. Storie di chi vive la scuola cercando di migliorare e innovare con l’impegno e le idee oltre che con l’aiuto della tecnologia. “Questa sera mi sarebbe piaciuto essere con voi a parlare di scuola – si legge nel messaggio inviato dalla dirigente Cruciani – ma a volte la vita ci obbliga a delle pause. La scuola dimostra il suo coraggio soprattutto attraverso le persone che si prendono ‘Cura’ di tutto quello che la costituisce. La scuola, utilizzando una felice espressione riportata dalla Carreras, ‘si-cura’ ogni giorno attraverso l’operosità di chi crede che, al di là di proclami, critiche e momenti di sconforto, sia possibile contribuire alla crescita umana e culturale di tutto un sistema. Al centro c’è l’operosità di tanti insegnanti, non a caso messi per primi nell’elenco di copertina della Carreras, che si fanno carico di situazioni spesso insostenibili e credono, al di là di stipendi inadeguati e scarsa rilevanza sociale, che la loro azione possa essere veramente rivoluzionaria. Le mie insegnanti e i miei insegnanti sono ‘rivoluzionari’ perché hanno fatto di creatività, flessibilità e apertura mentale la loro cifra stilistica e metodologica e hanno capito che la tecnologia, che sembrerebbe essere l’unica arma vincente del Volta, non è che un mezzo per una didattica che vuole mettere al centro la persona”. Didattica a cui si affianca la formazione per docenti, che ripartirà a settembre. L’Itts Volta, nel suo ruolo di scuola Polo regionale per la formazione dei docenti nell’Ambito 2 di Perugia, propone quattro percorsi formativi di 25 ore ciascuno: ‘Crossover di metodologie attive dal mondo avanguardie educative: Flipped Classroom e Mltv’; ‘Laboratorio di geometria’; ’Insegnare Public speaking attraverso l’esperienza del Ted-Ed Club’; ‘L’arte e la creatività per costruire il curriculo digitale del proprio istituto’. “Le metodologie attive proposte all’interno di questi corsi – spiegano dall’Itts Volta – nascono dalla convinzione che un docente motivato e professionalmente competente possa realmente incidere nella motivazione dei suoi studenti e nella trasformazione del suo rapporto educativo-didattico con gli alunni. Le tematiche dei quattro percorsi rispondono ai bisogni emersi a livello nazionale e confermati da un monitoraggio dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria, che vedono nell’insegnamento delle discipline Stem, quindi scientifico-tecnologiche, un forte elemento di problematicità, ma vogliono essere anche uno stimolo a sperimentare tutte quelle nuove metodologie che il Volta, attraverso il suo costruttivo rapporto con Indire, nel corso degli anni, ha sperimentato e fatto proprie”.