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Suicidio assistito, la giornalista Laura Santi denuncia per inadempienze la Asl Umbria 1

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Il reato contestato è l’omissione di atti d’ufficio

Libera di scegliere. Come prevede la sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019 sul fine vita e il suicidio assistito. Questo chiede Laura Santi, 48 anni e da 27 è affetta da una forma grave e avanzata di sclerosi multipla, giornalista, a lungo firma anche de Il Messaggero, e adesso anche attivista dell’associazione Luca Coscioni, con cui ha denunciato ai carabinieri la Asl Umbria 1 per aver omesso di «fornire una risposta completa che consentisse di concludere la procedura prevista dalla sentenza n. 242/2019 per accedere all’aiuto al suicidio assistito».

Laura Santi da oltre un anno aspetta il completamento della procedura per accedere al “suicidio assistito”, da parte della Asl umbra. Mercoledì ha annunciato di aver intrapreso un’azione legale per denunciare “ritardi e omissioni” nel percorso tracciato dalla sentenza costituzionale 242 del 2019 che rende in certi casi l’aiuto al suicidio non punibile dalla legge.

Assistita dai legali Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Laura Santi ha denunciato l’Asl Umbria 1 ai carabinieri. Il reato contestato è l’omissione di atti d’ufficio. In tutti questi mesi – spiegano gli avvocati – l’Azienda sanitaria ha omesso di fornire una risposta completa che consentisse di concludere la procedura prevista dalla Corte costituzionale.