I residenti hanno dato il via ad una raccolta di firme per chiedere al sindaco di ripristinare il limite di accesso
A Terni dal 15 marzo è entrato in vigore il nuovo regolamento per la Ztl che si traduce in una massiccia sforbiciata sui permessi, nell’istituzione della zona 30 in tutto il centro, nella rimodulazione delle aree pedonali, nell’istituzione di nuove zone interdette e in nuove fasce orarie di accesso.
A firmare la “riforma” (l’ultima è datata 2005) è la giunta Bandecchi che, a costo di decisioni impopolari tanto da sollevare i malumori di diverse categorie, ha affondato la mannaia nella babele delle 23mila targhe attualmente autorizzate all’ingresso, di cui 8mila quelle dei disabili e circa 3.700 dei residenti. L’obiettivo è di arrivare a 13 mila per liberare, quanto più possibile, il centro dalle auto. La priorità verrà data ai residenti, a chi lavora in centro, ai disabili.
La rivoluzione sui permessi non si limita al dato numerico ma riguarda anche la durata: non ci saranno più pass senza scadenza ma, a seconda della categoria di appartenenza, avranno durate diverse.
L’altro grande cambiamento riguarderà le aree interdette, quelle cioè dove sarà consentito il transito solo ai mezzi di soccorso, forze di polizia, polizia stradale, possessori di garage o posto auto. A quelle già esistenti ora si affiancano tutto Corso Tacito, il tratto di Corso vecchio che dalla parte più bassa arriva fino all’incrocio con via Carrara, il tratto di via Roma da piazza Europa all’incrocio con via Aminale, la zona di via Fratti.
Sparisce invece la Ztl in via Armellini, sita a poche centinaia di metri da piazza Tacito.
Il varco elettronico, ora sparito, era stato posizionato oltre 20 anni fa dal Comune per evitare che la strada fosse transitata dalle auto specialmente richiamate dalla presenza in loco di negozi e attività commerciali.
Ora, sparito il varco è automaticamente tornato il caos, tanto che i residenti si stanno organizzando per raccogliere firme e fare una petizione da presentare direttamente al sindaco Stefano Bandecchi, chiedendo una veloce retromarcia su questa decisione.