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Il Terremoto ha creato 23,5 miliardi di danni nel centro Italia

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Nel nuovo dossier della Protezione Civile a Ue, sono stati 3,2 mld i costi dell’emergenza

norcia_terremoto_belfioreIl Dipartimento della Protezione Civile a Bruxelles, tramite la rappresentanza permanente d’Italia ha presentato un documento che riporta l’analisi dei danni e i costi sostenuti per far fronte ai terremoti del 24 agosto e del 30 Ottobre nelle zone dell’Umbria, delle e Marche,dell’Abruzzo e del Lazio .
Il documento sarà utile alla Commissione per attivare il Fondo di solidarietà’ dell’Ue (Fsue), con lo scopo di sostenere gli Stati membri colpiti da catastrofi naturali.
Il Centro Italia ha subito oltre 53mila scosse, diversi, morti, case e strade distrutte, agricoltura disastrata, allevamenti distrutti e bestiame morto.
In sintesi l’effetto del sisma negli ultimi sei mesi ha devastato il centro Italia e la vita di oltre mezzo milione di persone e provocato danni per 23,5 miliardi : l’1,4% del Pil del Paese, sette volte più di quanto chiesto dall”Unione Europea dall’Italia per l”aggiustamento strutturale dei conti.
Che però coprirà solo una minima parte dei danni e dei costi: in occasione del terremoto del 2012, a fronte di una stima complessiva di 13,5 miliardi, arrivarono dall”Ue 670 milioni. Per il terremoto dell”Aquila, Bruxelles stanzio” invece 493 milioni, a fronte di una stima di circa 10 miliardi di danni.
In Italia su oltre centomila verifiche di agibilità sono oltre 30mila gli edifici privati inagibili, 12mila le persone ancora assistite, interi borghi distrutti, 131 comuni inseriti nel cratere sismico, tre decreti legge per cercare di far fronte alle prime emergenze e tentare di far ripartire l”economia, intere aree di quei territori abbassatesi di 10 centimetri. .
I 23,5 miliardi indicati nel fascicolo includono sia i danni strutturali sia i costi affrontati per l”emergenza dal 24 agosto ad oggi. Di questa cifra, 14 miliardi rappresentano i danni veri e propri agli edifici: 12,9 per quelli privati e 1,1 per quelli pubblici. 3,1 miliardi sono i danni provocati al patrimonio artistico, 2,7 a infrastrutture, reti di distribuzione di energia, gas e acqua, quasi 500 milioni a attività produttive e agricoltura. I restanti 3,2 miliardi sono invece i costi sostenuti dall’Italia per far fronte all”emergenza: ripristino delle funzionalità, delle infrastrutture e degli impianti nei settori dell”energia, dell”acqua, delle acque reflue, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanitá, dell”istruzione. E, ancora, realizzazione di alloggi provvisori, servizi di soccorso rivolti alla popolazione, messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione, protezione del patrimonio culturale, ripristino delle zone danneggiate.

Il 16 novembre scorso l’Italia aveva presentato la richiesta di attivazione del Fondo, fornendo una prima stima dei danni e dei costi calcolati fino al 25 ottobre 2016. Ma dopo l’ultimo terremoto di Gennaio il Dipartimento, d”intesa con le 4 Regioni, è stato costretto a rivedere tutto ed integrare la documentazione.infatti nel dossier iniziale, erano stati stimati danni e costi pari a 7 miliardi e 56 milioni, di cui 4,9 miliardi riferiti ai danni agli edifici privati e 350 milioni agli edifici pubblici, mentrebi danni al patrimonio culturale ammontavano a oltre 541 milioni. Sulla base di questi numeri la Commissione Ue ha concesso, lo scorso 29 novembre, l”anticipo massimo consentito sul contributo finanziario del Fondo, vale a dire 30 milioni.
Ai danni della prima emergenza occorre aggiungere altri 16 miliardi e 470 milioni, di cui 8 miliardi per i danni agli agli edifici privati e 750 milioni agli edifici pubblici. E 2 miliardi e 500 milioni per i danni al patrimonio culturale.

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