Nota del consigliere regionale e coordinatore del Movimento 5 Stelle Umbria
“Il nodo di Perugia è il più grande fallimento della destra, la dimostrazione plastica dell’innata incapacità di governo. Una classe dirigente che non è in grado di dar forma neanche agli obiettivi su cui si registra una convergenza pressoché unanime dei propri partiti. Non solo la destra ha fallito l’obiettivo del nodo ma anche quello del nodino. Incapace persino di realizzare la facile soluzione dell’allargamento della rampa. Indietro siamo già tornati perché dopo dieci anni siamo ancora fermi in coda a Ponte San Giovanni”. Apre così una nota di Thomas De Luca, consigliere regionale e coordinatore regionale del M5S.
“Dieci anni di governo – prosegue De Luca – della città allineati da cinque anni al governo della regione. Cinque anni in cui la candidata sindaca Margherita Scoccia ha avuto in mano il progetto della città con il ruolo di assessore all’urbanistica. Il nodo però non è solo un suo fallimento politico ma è l’insuccesso del quadro politico perugino di Fratelli d’Italia. Il suo partito è quello che l’ha imposta come candidata, quello che tiene le redini della regione e che occupa le poltrone di rilievo nel governo nazionale. In un quadro politico che ha dimostrato la totale incapacità di far diventare Perugia protagonista dei tavoli nazionali e di portare a casa risultati per la propria città”.
“La dimostrazione della mancanza di autorevolezza ce l’abbiamo avuta due mesi fa – aggiunge De Luca -. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è fermata a Bastia Umbra per firmare l’accordo con la Regione Umbria sul Fondo di Coesione. Un gesto simbolico che si è concretizzato con l’assenza totale di finanziamenti per il nodo sui 240 milioni di euro stanziati. Il nodo è scivolato addirittura dietro alla complanare di Orvieto con ben 12 milioni riservati”.
“E’ surreale che in questa campagna elettorale si debba sentir parlare della filiera politica di FdI come valore aggiunto per il governo della città. Fino ad oggi non sono stati neanche in grado di garantire la manutenzione ordinaria delle buche. Altro che nodo e nodino” conclude De Luca.