Le due organizzazioni sindacali preoccupate per il cambio in corsa al vertice di Umbria Mobilità
“La nostra preoccupazione sul futuro del trasporto pubblico locale in Umbria cresce ogni giorno di più e il cambio in corsa al vertice di Umbria Mobilità, appreso solo a mezzo stampa dalle nostre organizzazioni sindacali, non fa che aumentare questa preoccupazione”. È quanto hanno dichiarato stamattina nel corso di una conferenza stampa Ciro Zeno, segretario generale della Filt Cgil dell’Umbria, e Christian Di Girolamo, segretario della Faisa Cisal dell’Umbria, i due sindacati, maggioritari nel settore, che stanno portando avanti una dura vertenza contro la proposta di spacchettamento del Tpl umbro in 4 lotti, una scelta che – dicono – sancirebbe inevitabilmente un indebolimento del servizio, con conseguenze “molto pericolose” sulle lavoratrici e i lavoratori.
“La nuova gara per il Tpl in Umbria sarebbe dovuta partire a inizio anno, ma siamo a luglio e ancora non ce n’è traccia, così come non si è realizzato il cambio di gestione del trasporto su ferro – hanno osservato Zeno e Di Girolamo – cambia però la guida di Umbria Mobilità, l’agenzia che dovrebbe indire la nuova gara per il Tpl. Il tutto in assenza della necessaria chiarezza sullo stato di salute della agenzia, problema rispetto al quale le nostre organizzazioni hanno presentato mesi fa un esposto alla Corte dei Conti”.
Filt Cgil e Faisa Cisal hanno poi ricordato i sei scioperi regionali indetti proprio contro il progetto di “spacchettamento” del Tpl, scioperi sempre “molto partecipati”, compreso l’ultimo di giugno, “a dimostrazione del fatto che le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico sono estremamente preoccupati per il loro futuro e per quello di un servizio che dovrebbe essere strategico nell’ottica di una riconversione ecologica della nostra regione, ma che viene al contrario indebolito con scelte miopi che saranno pagate inevitabilmente dagli stessi lavoratori e dai cittadini”.
“L’Umbria è già agli ultimi posti nel panorama nazionale per utilizzo del trasporto pubblico – hanno concluso Zeno e Di Girolamo – questo dovrebbe spingere i nostri amministratori a correre ai ripari e ad investire, anziché tagliare, su questo settore fondamentale. Purtroppo, anche le ultime mediazioni che abbiamo tentato come sindacato sono state rigettate in toto dalla giunta regionale, che però continua a non spiegare come sia possibile mantenere e implementare il servizio, mettendoci meno risorse. La verità è che c’è un’unica voce variabile sulla quale gli eventuali nuovi gestori dei 4 lotti potranno incidere, il costo del lavoro. Noi questo non possiamo accettarlo e continueremo a batterci per impedirlo”.