È questo uno degli aspetti che emergono da Rapporto 2023 di Aur, (Agenzia Umbria Ricerche), intitolato “Le asimmetrie di genere nella società umbra”
La maggior parte degli umbri sono sfiduciati ed esprimono un giudizio pessimo sulle prospettive future della propria regione. Solo uno su quattro, infatti, alla fine del 2022 aveva un giudizio positivo sul futuro prossimo e con gli eventi che si susseguono in questi giorni, caratterizzati ancora una volta dagli orrori delle guerre, la situazione si presume che andrà ulteriormente peggiorando.
È questo uno degli aspetti che emergono da Rapporto 2023 di Aur, (Agenzia Umbria Ricerche), intitolato “Le asimmetrie di genere nella società umbra”, presentato presso il Salone d’Onore della Giunta regionale, che rivela ancora una volta che nel complesso solo il 25,4 della popolazione al di sopra dei 14 anni confida che nei prossimi 5 anni le cose miglioreranno, mentre il 74,6 per cento è invece convinto del contrario.
Di sicuro il quadro complessivo non disegna una situazione di ottimismo.
Questo lavoro si inserisce nelle iniziative promosse dalla Consigliera di Parità della Regione Umbria in collaborazione con l’Agenzia Umbria Ricerche.
Scopo della ricerca è fornire una lettura di genere e un’analisi delle principali asimmetrie della società umbra, con riferimento anche al quadro nazionale. Dall’analisi dell’occupazione, delle rinunce al lavoro, delle disparità e della precarietà passando per la formazione scolastica e le STEM, con un quadro di sfondo sulla questione demografica, l’erosione della popolazione in età attiva, si arriva ai temi del benessere e della soddisfazione.
Tutti ambiti nei quali permangono ancora forti asimmetrie di genere. La ricerca offre un contributo analitico e di riflessione a supporto del programma di rilancio economico e sociale del nostro Paese.