Prossima tappa del festival gestito dall’Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino (Tos) è Campello sul Clitunno (10-11 giugno)
Èstato Giano dell’Umbria il protagonista della sesta tappa del Festival del SOL (Sagrantino & Oil land), borgo medievale che domina la valle umbra da una posizione privilegiata sulle pendici dei Monti Martani. A regalare un’esperienza immersiva a passo lento, alla scoperta del borgo ‘sentinella’ dei Monti Martani, tra la sua fisionomia medioevale con mura risalenti al XII-XIII secolo e panorami unici fatti di boschi, vigneti e oliveti, è stata l’associazione Natural Slow Life, affiliata Csen Umbria, in collaborazione con studio Faro Lab Creative, nell’ambito del progetto SOL, gestito dall’Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino (Tos) e finanziato dalla Regione Umbria a valere sull’Avviso UmbriAPERTA per la promozione turistica dei territori dell’Umbria.
Ad animare il borgo, nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 maggio, tanti bambini che hanno partecipato al Kids Urban Trek ‘La storia di Giano Bifronte’ e al Kids Natural Trek ‘Il Patriarca: l’olivo secolare di Macciano’, così come molti adulti nell’hiking ‘Da Borgo a Borgo: da Giano dell’Umbria a Castagnola’, anche se le attività finiscono per coinvolgere tutti insieme, perché proposte in maniera ludico-didattica e con tanti spunti e curiosità per tutta la famiglia.
Tra i tesori di Giano dell’Umbria si è andati alla scoperta di Castagnola, uno dei castelli limitrofi a Giano, dell’imponente Abbazia di San Felice, del mistico Santuario della Madonna del Fosco e del vetusto olivo di Casariccio, conosciuto in modo errato come olivo di Macciano. Questo ‘patriarca verde’, infatti, vegeta nei pressi dell’omonimo insediamento rurale, l’antica abitazione di Riccio di Rapino, in prossimità dell’attuale vocabolo Bivio Macciano, e dopo quello celebre di Sant’Emiliano (Trevi), è ritenuto il secondo olivo più vetusto dell’Umbria, con i suoi 800 anni circa di età.
“Dal 2019 la nostra azione si è molto incentrata sull’attrattività turistica del borgo – ha raccontato il sindaco di Giano dell’Umbria, Manuel Petruccioli –. Un filone molto importante per il nostro piccolo Comune che si estende su 44 chilometri quadrati ed è abitato da circa 4mila abitanti. Un Comune montano, che possiede il Rifugio san Gaspare, conosciuto ormai a livello nazionale, e poi i Castelli, oltre a Giano, anche Montecchio, Morcicchia e Clarignano, su cui stiamo lavorando per costruire un percorso permanente (il Cammino del SOL) insieme agli altri sette Comuni dell’Unione Tos, per attrarre turisti tutto l’anno”.
“Giano dell’Umbria è davvero un posto suggestivo – ha aggiunto Monia Pelafiocche, presidente dell’associazione Natural Slow Life –, di frontiera e di passaggio, con un paesaggio aspro e boschivo da ammirare lentamente. Questa è la nostra filosofia perché solo attraverso la lentezza si possono cogliere i particolari. Un ringraziamento particolare va ai Frantoi che hanno reso unica la degustazione finale delle attività, corredata anche da una interessante e approfondita visita. ‘Speranza’ e ‘Filippi’ di Giano dell’Umbria. Un modo per andare alla scoperta profonda dei territori con la conoscenza di uno dei prodotti che la terra di Giano dell’Umbria regala”.
Il Festival del SOL, primo festival diffuso del Cammino in Umbria, tornerà per una nuova tappa sabato 10 e domenica 11 giugno a Campello sul Clitunno.