Infrastrutture e connettività, sviluppo industriale e capitale umano gli assi principali su cui intervenire
È stata presentata con un doppio appuntamento nelle sedi di Perugia e Terni di Confindustria Umbria l’anteprima dei risultati di “Umbria 2032”, lo studio strategico per lo sviluppo dell’Umbria promosso da Confindustria Umbria, affidato a The European House Ambrosetti e realizzato con il contributo di Regione Umbria, Sviluppumbria, Fondazione Perugia e Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni.
In occasione dei due incontri sono stati illustrati, commentati e valutati i primi risultati dello studio, che diventeranno poi definitivi nei prossimi mesi, che proiettano l’Umbria nel futuro attraverso un’agenda d’azione molto concreta. L’obiettivo, infatti, è quello di arrivare a proporre progetti di sviluppo, frutto dell’apporto dei principali stakeholder regionali, che possano contribuire al rilancio del territorio valorizzando e sfruttando i punti di forza della regione e le opportunità derivanti dal PNRR. Sulla base degli investimenti già allocati, dei bandi pubblicati e secondo le stime elaborate da The European House – Ambrosetti, il totale delle risorse finanziarie destinate all’Umbria, includendo anche il Fondo Complementare, ammonta a 3,4 miliardi di euro.
“Siamo partiti ponendoci due domande – ha spiegato Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria – la prima è come vogliamo che sia l’Umbria tra dieci anni e la seconda è cosa possiamo e dobbiamo fare per realizzare ciò che desideriamo per la nostra regione. Dopo un lungo lavoro, al quale hanno contribuito numerosi attori del territorio, è stato elaborato il documento che abbiamo illustrato e condiviso e che vorremmo mettere a disposizione della nostra comunità. Questo studio è un progetto dell’Umbria per l’Umbria: l’obiettivo è di arrivare rapidamente nei prossimi mesi alla stesura di azioni concrete da realizzare con tempi ben determinati”.
Un elemento distintivo del progetto è stata la realizzazione di un’ampia e diffusa attività di ascolto che ha coinvolto oltre 70 degli stakeholder del territorio umbro. In particolare, sono stati intervistai da Ambrosetti, tra gli altri: esponenti delle istituzioni regionali e locali, del sistema imprenditoriale ed associativo locale, del mondo accademico e della ricerca, del mondo bancario-finanziario e delle parti sociali.
“L’analisi del territorio e l’ascolto delle istanze degli stakeholder locali – ha detto Lorenzo Tavazzi, partner di The European House Ambrosetti nell’illustrare la ricerca – hanno permesso di individuare diversi fattori di eccellenza dell’Umbria e del suo sistema imprenditoriale. L’Umbria, ad esempio, è tra le prime Regioni del Centro-Nord per propensione ad investimenti delle imprese in sostenibilità (+1 punto percentuale rispetto alla media italiana, 50,8% vs. 49,8%) ed è quarta in Italia per incidenza dei cosiddetti Green Jobs (14,9% del totale vs. 13% in Italia), a conferma di un territorio a forte vocazione innovativa. Tutti questi elementi sono stati indirizzati nello studio che in realtà è un’agenda strategica per il futuro, una visione strategica molto forte che mette al centro la dimensione industriale come volano di creazione di sostenibilità e occupazione”.
Dopo l’analisi, i progetti. Lo studio, infatti, oltre a presentare i dati sullo stato della regione, individua anche un piano di azioni articolato in 18 proposte da realizzare per l’Umbria da qui al 2032 che dovrebbe muoversi lungo tre assi d’intervento principali: infrastrutture e connettività, sviluppo industriale e capitale umano. Si tratta di progetti molto operativi fortemente voluti da Confindustria Umbria per incidere in modo concreto sullo sviluppo e sulla capacità attrattiva dell’Umbria.
“È uno studio molto approfondito – ha sottolineato la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei – che analizza i punti di debolezza e di forza dell’Umbria e offre una visione prospettica del 2032. Un lavoro molto utile, quindi, i cui contenuti ci confortano anche rispetto alle politiche che la Regione sta portando avanti, che vanno proprio nelle direzioni tracciate dal progetto Umbria 2032. In questa fase è molto importante fare squadra, per cogliere tutte le opportunità legate al Pnrr ma anche alla nuova programmazione comunitaria. Ci sono quindi tutte le condizioni, come dimostrano i dati del Pil, dell’export e dell’occupazione, perché questa regione possa cominciare a correre”.
Alle iniziative di Perugia e Terni oltre al presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, al Vicepresidente Giammarco Urbani, alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e a Lorenzo Tavazzi, sono intervenuti: i presidenti di Fondazione Perugia e Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni Cristina Colaiacovo e Luigi Carlini, l’assessore del Comune di Perugia Margherita Scoccia e il sindaco di Terni Stefano Bandecchi.
In particolare, gli interventi con la maggiore priorità e il maggiore impatto atteso sono il collegamento della linea ferroviaria all’Alta Velocità con la realizzazione della stazione “MedioEtruria”; l’ampliamento della copertura da Banda Ultra Larga nelle aree interne e rurali; l’affermazione dell’area di Terni come laboratorio di riferimento per l’evoluzione della manifattura in chiave green; il potenziamento dei voli dell’aeroporto di Perugia su tratte di rilevanza turistica/business con i principali Paesi target per l’Umbria e l’agevolazione dei collegamenti dai centri urbani all’aeroporto; l’insediamento in Umbria di un centro di eccellenza sull’Agrifood; l’avvio di un percorso di consolidamento del tessuto industriale; il lancio di un piano di riqualificazione delle periferie e dei centri storici e di ricostruzione del cratere sismico.